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Il nostro orgoglio è rossoblu – Capitan Perez – 28 feb

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Mi sembra doveroso scrivere un articolo sul nostro neo Capitano Diego “Ruso” Perez, da poco “in carica”, ma con tutte le qualità, la personalità e la serietà necessarie per ricoprire questo ruolo: non tutti sanno portare quella fascetta di stoffa al braccio. A Diego non interessano le luci della ribalta o i gol, solo l’impegno e la tenacia esibiti al 100% sul campo. Mai sopra le righe, sembra essere in grado di apportare sicurezza, serenità e fiducia alla squadra ponendosi come saldo punto di riferimento, nonostante il momento difficile e le ultime sconfitte. Per lui è la prima volta da Capitano in una squadra, ma sembra avere questo ruolo nel DNA: ha preso questo incarico come un “desafío”, una sfida, e noi sappiamo che lui, vero hombre vertical, non è certo uno che le sfide ama perderle, o lasciarle a metà, che forse è ancora peggio… Ormai è a Bologna dal 2010, ha affrontato qui anche i momenti bui come il black-out societario della stagione 2010/2011 ed è sempre stato in prima linea per “tirare avanti la baracca”. Quest’estate la storia è sembrata interrompersi durante un calciomercato più incerto del solito; poi per fortuna sia il Bologna che Diego hanno deciso di proseguire la strada insieme, e adesso ci ritroviamo qui. Il suo reinserimento in squadra è stato rallentato dal fatto di aver perso la preparazione estiva con i compagni; tuttavia, era chiaro che avere lui in rosa prima o poi sarebbe tornato utile. E il momento in cui serve ricorrere a lui è ora. Unico membro rimasto del duo che costituiva insieme a Mudingayi ai “tempi d’oro” un centrocampo forte e difficilmente valicabile, sembra aver trovato l’occasione giusta per rimettersi in gioco, tornare protagonista dopo un periodo di discontinuità. Ora infatti è tempo di non pensare a nient’altro se non alle partite; basta trattative, mercato, contratti. È solo tempo di giocare. E, come afferma il detto: quando il gioco si fa duro, sono i duri che cominciano a giocare. Diegone, portatore sano di garra charrúa, sembra essere perfetto per questo ruolo. Anche se a volte la messe di cartellini gialli raccolta è eccessiva, e qualche partita salta… ma el Ruso è così, senza mezze misure, prendere o lasciare. Per ora sembra proprio che sia meglio tenercelo stretto e sperare che riesca a condurre la truppa alla vittoria, come giocatore in campo e come leader in spogliatoio. Uno che ha vinto la Copa América, tra l’altro segnando un gol di peso in una partita difficile contro l’Argentina, non può non sapere cosa serve per vincere…

P.s.: Ruso, sappiamo che il tuo approccio è principalmente difensivo e che i gol non sono il tuo hobby preferito, ma se anche in rossoblù ti capita di segnare, perché no… 😉

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