Bologna FC
Il Pagellone del BFC 2022/23 – Spiccano Posch, Schouten e Ferguson. Male Barrow e Aebischer
Una settimana dopo la fine della stagione è il momento di dare le valutazioni alla stagione del Bologna. Un pagellone dove troverete i nostri voti per i protagonisti dell’annata rossoblù, conclusa con il 9° posto finale.
SKORUPSKI 7+. La migliore stagione del portiere polacco da quando è approdato sotto le due torri. Più di una volta si è reso protagonista di salvataggi che hanno portato il Bologna ad ottenere punti, in casa e in trasferta. Per otto volte ha contribuito a mantenere la porta rossoblù inviolata, pochissime le sbavature. Uno dei portieri migliori della Serie A per rendimento in questa stagione.
BARDI 6. Fare il dodicesimo è uno dei compiti più sottovalutati del mondo del calcio. Ancor di più se davanti hai uno stakanovista come Lukasz Skorupski. Il polacco lascia pochi spazi ai colleghi, giocando spesso e volentieri anche la prime gare di Coppa. Francesco però si fa trovare pronto e attento al momento del bisogno e colleziona, anche per merito dell’ottima difesa rossoblù, due clean sheet. L’affidabilità prima di tutto
SOUMAORO 7. Una vera e propria colonna difensiva Adama, la sua presenza in campo è stata fondamentale per il Bologna e lo si è notato durante la sua assenza a causa dell’infortunio rimediato a gennaio, periodo in cui il Bologna ha sì ottenuto risultati, ma la sicurezza di Adama dietro mancava. La sua stagione è stata sempre più in crescendo, e proprio sul più bello il suo ginocchio ha fatto crac, ma il Bologna attende il ritorno del suo muro.
LUCUMI 7. Insieme a Soumaoro ha formato la coppia di centrali più solida degli ultimi anni del Bologna. Sicurezza, fisicità, carisma e personalità. Uno degli acquisti più azzeccati di Giovanni Sartori. Unica nota dolente: le diverse ingenuità commesse in area di rigore che più di una volta sono costate care al Bologna. Tuttavia, il colombiano ha tutte le caratteristiche per poter crescere ancora.
SOSA 5. Il giovane uruguaiano si è dimostrato ancora acerbo per la Serie A. L’inesperienza ha fatto da padrona nel suo primo anno in Italia: tanti gli errori e tanta anche l’insicurezza mostrata in certe situazioni che poi è ricaduta sull’intera retroguardia. Il tempo è sicuramente dalla sua parte.
BONIFAZI 5,5. Parte come titolare nelle prime tre di campionato, e anche dopo l’arrivo di Thiago Motta trova spazio contro Juventus e Napoli, tutte in generali prestazioni convincenti ma non al massimo. La partita della discordia è contro il Lecce, dove subisce un infortunio al ginocchio, il quale lo toglie dai campi fino a marzo. Nel momento del bisogno però, con l’infortunio di Soumaoro, eccolo tornare in campo: sarà un po’ per la ruggine di non aver giocato per tanto, ma sfiora soltanto la sufficienza.
POSCH 8. Il migliore della rosa, senza dubbio. Continuità, rendimento e gol pesanti. Stefan è arrivato in sordina nelle ultime ore di mercato, ma è certamente il migliore per il rapporto aspettative/costo/qualità. Il ruolo cucito per lui da Thiago è quello del terzino factotum e lui lo esegue alla perfezione. Regista aggiunto, bomber a sorpresa, l’austriaco si è meritato il riscatto a suon di prestazioni. E non è poco.
DE SILVESTRI 6. Leader indiscusso dello spogliatoio, anche giocando poco. De Silvestri è un esempio di altissima professionalità. Il vicecapitano del Bologna è stato tra i meno utilizzati da Thiago Motta ma quando è stato chiamato in causa ha sempre fatto la sua parte, arrivando anche a segnare il gol del 2-2 con il Napoli. Il futuro di De Silvestri potrebbe essere ancora sotto le due torri.
CAMBIASO 6,5. Il suo voto è una media per il campionato a doppia faccia. Il lato A della sua stagione è negativo, ma è anche un monito ad attendere prima di giudicare. Le difficoltà tattiche potrebbero avere anche un risvolto ambientale, soprattutto in giovane età. Il lato B del disco è quello che ci piace di più. Da gennaio in poi, complice anche l’intervento di Thiago, Andrea cresce fino a mostrare quanto di buono fatto lo scorso a Genova, in un contesto funzionante come il Bologna.
KYRIAKOPOULOS 6,5. È stato il colpo di gennaio, nella girandola di nomi che il Bologna sondava per la fascia sinistra, ecco il jolly che voleva Thiago Motta: duttilità, corsa e piede educato, così Kyria si era guadagnato un posto nel Bologna e l’affetto dei tifosi. Raramente si ricordano prestazioni sottotono dell’esterno greco, che ha saltato l’ultima parte di campionato per una labirintite che ha compromesso anche i discorsi sul suo riscatto: il Bologna farebbe bene a pensarci su, perché Georgios ha dimostrato di essere utile alla causa eccome.
LYKOGIANNIS 5. Non basta un sinistro ben educato sui calci piazzati. Per essere un calciatore completo bisogna saper utilizzare la qualità del proprio piede in ogni momento o quasi. Charalampos mostra tutte le difficoltà tecniche e di concentrazione che lo avevano portato a deludere anche nell’esperienza rossoblù di Cagliari. Tappabuchi e poco più in situazioni, come quella rossoblù della prima parte di stagioni con un Cambiaso insufficiente.
SCHOUTEN 7,5. Campionato magistrale del centrocampista olandese. Da iniziale seconda scelta di Motta, Schouten ha scalato le gerarchie ed è diventato il perno intoccabile del centrocampo del Bologna. Dopo diverse stagioni di alti e bassi, è arrivata l’annata della sua consacrazione definitiva. Per Motta è uno degli incedibili.
MORO 6,5. Un’altra rivelazione di questo campionato per i Rossoblù è il centrocampista croato: partito in sordina, le prime prestazione non furono così convincenti, ma Motta credeva nel giocatore e lo stesso continuava a lavorare per migliorare, perché una con la sua tecnica doveva riuscire ad emergere e così è stato. Nel 2023 è stato prima titolare, a causa dei vari infortuni che hanno colpito i compagni di reparto, e poi la prima scelta di Thiago dalla panchina, grazie alla sua duttilità e alla sua tecnica. Se ci aggiungiamo 1 gol e 5 assist allora possiamo dire che il riscatto Moro se lo è proprio meritato.
DOMINGUEZ 7,5. L’argentino, in questa stagione, ha dimostrato quanto di meglio non poteva, sotto l’aspetto del gioco e del carattere, il quale lo ha portato a indossare la fascia da capitano nell’ultima parte della stagione, dopo l’infortunio che ha messo fuori Soriano. 3 gol e 2 assist per Nico, che ha fatto un lavoro egregio in mezzo al campo, formando con Schouten una linea mediana di qualità che ha portato il Bologna ad un passo dall’Europa. Il suo contratto va in scadenza e le offerte per lui non mancano: se sarà addio, lo sarà con la sua miglior stagione da quanto è al Bologna.
FERGUSON 7,5. Ci è voluto qualche mese, lo ha ammesso lui stesso, ma una volta inserito in formazione titolare Lewis è diventato insostituibile. 7 gol al primo anno in A, e senza rigori, per un ragazzo scozzese di 22 anni che gioca una posizione piuttosto ibrida tra centrocampo e trequarti sono un numero enorme. La sua presenza, anche se non contribuisce direttamente è fondamentale in interdizione, ma anche in fase offensiva: ordinato, preciso e tatticamente intelligente difficilmente sbaglia le scelte negli ultimi 20 metri. Pilastro dell’11 di Thiago Motta.
SORIANO 6,5. Il capitano rossoblù, dopo un più di un anno di difficoltà, ha giocato una stagione molto positiva reinventandosi esterno equilibratore della formazione di Motta. Nel nuovo ruolo, partendo largo a sinistra, incide sul gioco offensivo e si sacrifica in copertura come un vero esterno. Motta ci mette del tempo e diversi tentativi per sostituirlo in quella posizione “ibridata” dalle sue caratteristiche da centrocampista offensivo puro. Tentativi comunque non riusciti completamente.
MEDEL 6. Il Pitbull nella sua ultima stagione a Bologna parte da dove aveva lasciato: grinta e quantità in mezzo al campo come se piovesse, carisma e leadership per i compagni. Gioca nella prima parte con Sinisa, gioca anche con l’avvento di Motta, che non rinuncia di certo a quello che Medel poteva dare in quel momento alla squadra. La ripartenza post Mondiale lo vede andare ko in Coppa Italia, e da quel momento progressivamente il suo minutaggio di riduce, ma quando viene chiamato in causa dà sempre tutto: è fatto così Gary, e lo ringraziamo per tutto quello che ha fatto in maglia Rossoblù.
AEBISCHER 5-. Stagione decisamente insufficiente per lo svizzero, nonostante il continuo utilizzo da parte di Thiago Motta nell’inedito ruolo di ‘’equilibratore’’. Quest’annata ha dimostrato come ad Aebischer la Serie A stia molto larga. Impegno e dedizione non sono mai mancati, là qualità sì.
PYYHTIA 6. Il giovane finlandese della primavera Rossoblù è comparso nella seconda parte di campionato, entrando in campo nella prima partita del 2023 a Roma, e dimostrando sicuramente una gran voglia di fare. Accumula 104 minuti in 6 presenze complessive, alle quali ci aggiunge un assist nell’ultima uscita di Lecce: la sufficienza se la merita, si attende la sua crescita.
BARROW 4,5. È la delusione più grande per le alte aspettative che si riponevano su di lui: la prima parte di stagione lo vede autore di un solo gol, nella sconfitta di Napoli, e di prestazioni non all’altezza del giocatore che aveva dimostrato di essere appena arrivato a Bologna. Nella seconda parte viene utilizzato inizialmente come riferimento centrale, visti gli infortuni di quasi tutto il reparto avanzato, e fatica ad ingranare in quel ruolo. Tornato sulla sinistra, ha avuto un qualche exploit, come la partita contro l’Udinese, ma non ci si può accontentare. Si spera di ritrovalo al meglio.
ORSOLINI 7+.32 partite, 11 gol, 4 assist: il miglior marcatore del Bologna è proprio Riccardo Orsolini, che ha vissuto certamente la sua miglior stagione in termini di gol, una stagione che ha visto anche lui crescere come tutto il Bologna. Parte male, con prestazioni che non soddisfano sicuramente gli occhi dei più, ma soprattutto quelli di Thiago, che lo fa sedere in panchina. Orsolini si mette al lavoro per recuperare ciò che aveva perso e lo fa alla grande: torna al gol a Monza e poi si ripete (sempre dalla panchina) una settimana dopo contro il Torino. Il 2023 lo porta ad essere il trascinatore della squadra, con 9 gol e molti pesanti, vedi Sampdoria e Inter. Anche lui va in scadenza l’anno prossimo, le parti si stanno parlando da tempo: un Orso così, conviene tenerlo.
ARNAUTOVIC 7. Nonostante i tanti problemi fisici, Arnautovic si è dimostrato ancora una volta un attaccante decisivo. Dieci le reti segnate nonostante i diversi mesi di assenza, segno che il centravanti austriaco è ancora l’arma in più del Bologna. Viene da chiedersi quanti gol avrebbe potuto segnare senza tutti i guai fisici che ha accusato. La speranza di tutti è che ad agosto Arnautovic possa essere ancora l’attaccante del Bologna.
ZIRKZEE 5,5. C’è una semplice ragione che non ci permette di dare la sufficienza alla stagione di Zirkzee: i numeri. Due reti sono troppo poche per quello che dovrebbe essere il centravanti del futuro. Joshua deve ritrovare il feeling con il gol che non gli è mai mancato. Per il resto possiede tutto per essere un centravanti che cambia il volto della squadra: tecnica, forza e fisico. Il 2023/24 è il momento giusto per mostrare al mondo chi è Joshua Zirkzee.
SANSONE 6,5. Da riserva ad attaccante decisivo, Sansone ha saputo ritagliarsi il suo spazio e guadagnare la fiducia di Motta a suon di gol. Cinque reti tra campionato e Coppa Italia a fronte di un minutaggio poco elevato sono numeri da tenere in considerazione. Da titolare o da subentrante è sempre stato in grado di dare un ottimo contributo. Esempio di grande professionalità. A Sansone i migliori auguri per un grande proseguimento di carriera.
THIAGO MOTTA 7,5. Arriva e opera in un contesto evidentemente problematico. Le sue soluzioni sono originali, talvolta spettacolari e orientate sempre o quasi a cercare il risultato. Quel quasi è il motivo per cui Motta non va oltre il 7,5. Le sovrastrutture che lo hanno frenato in passato sono state quasi tutte abbattute dalla consapevolezza di poter arrivare al risultato in diversi modi. Ora sta a lui evitare ragionamenti strettamente “binari” e provare a tirar fuori dal suo intuito quello spunto tecnico, tattico o motivazionale in più che trasformi in punti gare come quelle di Torino e Verona.
Al termine di questo campionato, il pensiero non può che andare a Sinisa Mihajlovic, che il Bologna lo ha guidato dal 2019 a settembre del 2022. Un uomo che di Bologna ne è stato un amico fedele, schietto e leale. Un uomo che per il Bologna Football Club ha mostrato un amore incredibile, un amore che lo ha spinto ad andare in panchina anche in condizioni di salute precarie, un amore che è stato uno dei suoi carburanti anche nei giorni più duri.
Bologna e il Bologna non ti dimenticheranno mai, Mister.
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