Seguici su

Bologna FC

Il Punto sul Bologna – BeneDucati

Pubblicato

il


Prime due partite e quattro punti in bisaccia. Non è un miracolo eppure, a sentire qualche brontolio ancora da ombrellone, sembra più stupefacente di quanto fosse da aspettarsi. Tanto che le prime avvisaglie di critica dura (e a mio parere, spesso immotivata) nei confronti di Joey Saputo hanno cominciato a piovigginare sulla città. Per carità, siamo ancora e fortunatamente ben lontani dalle asperità di una protesta organizzata, ma qualche mal di pancia si avverte. Al solito, il problema riguarda il lato sportivo dell’azienda rossoblu. Lato che, realisticamente, ancora pare distante dalle attese di qualcuno. 

A bocce pressoché ancora ferme, tuttavia, e con il calciomercato ancora aperto per qualche giorno, la durezza di quei “fòra la pilla!” per certi versi evidenzia la vera fame del tifoso medio: il successo. Non si cerca la solidità finanziaria della propria squadra bensì ci si accontenta di sfottere il collega/tifoso avversario al ritorno a lavoro. O il compagno di scuola, quando la critica ha gli accenni giovanili della ribellione/protesta continua. 

Ma per sfottere l’avversario di turno con continuità, bisogna poi rendersi conto che in un’azienda (il fattore esclusivamente sportivo è scomparso da tempo dal mondo del calcio) tutto deve essere programmabile e programmato. E tutto deve funzionare come un orologio svizzero. Il gol in campo è solo il trillo che deriva da un funzionamento globale.

Per essere ancora più chiari, utilizzerò l’affaire Masina per sostenere questa tesi. Si discute molto sull’aspetto morale della vicenda; ovvero, è giusto o sbagliato vendere il ragazzo cresciuto con i nostri colori? Ma l’interrogativo ce lo possiamo porre noi che non dobbiamo far quadrare i conti. Provando ad essere lucidi e a non ragionare esclusivamente col cuore, bisogna che ci rendiamo conto che le tempistiche fanno parte del conteggio. Riprova ne sia ‘Mbaye. Fino a non tanto tempo fa, il ragazzo sembrava il pezzo meno forte dell’intera rosa rossoblu. Eppure, la caparbietà del ragazzo e l’acuta assistenza del padre/procuratore hanno fatto di questo giovane un elemento importante del gruppo. Tanto che molti dei suoi detrattori, nel tempo sono stati costretti a cambiare opinione e ritenere il difensore imprescindibile per questa squadra. Ecco, in questi termini la crescita di Masina è sembrata più altalenante: tanto che la stagione scorsa non la possiamo annoverare tra le migliori del ragazzo. Stante questa la situazione, è chiaro che un’offerta intorno ai dieci milioni di euro fa inevitabilmente riflettere. E chi amministra, non può contenere nello stesso portafoglio affetto e denaro.

 

Il Progetto saputiano parte da più lontano. Quelle che domani potremo eventualmente definire le nostre bandiere, hanno oggi 14/15 anni e giocano nelle giovanili del Bologna. Qualunque progetto, se ha basi solide, non si palesa in due giorni. Si lavora piano e con cura. Un po’ quello che stiamo vedendo accadere in Ducati. La casa motoristica bolognese non si ritrova ad avere il leader del campionato per un caso o per fattori allestiti in due ore. C’è lavoro e costanza. Ma ci sono anche errori e ostacoli, da dover affrontare. E tanto denaro speso per crescere. Ma tutto serve: sudore e fatica, denaro e pazienza. E pensare che noi tifosi ci dobbiamo mettere solo la pazienza, mi tranquillizza. Dimondi.

Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *