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Il Punto sul Bologna – Capra e cavoli

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Maquillage importante, quello che il Bologna adotterà per la prossima stagione. Nel momento in cui si scrive, non sono ancora arrivate le firme di Walter Sabatini come supervisore tecnico delle squadre di Saputo né quella di Sinisa Mihajlovic come tecnico rossoblù anche per la prossima stagione; ma certo è che sembrano davvero prossime. Nel mondo del calcio non esistono parametri certi, ad esempio non esiste l’allenatore che “certamente” vince la Champions, ma Sabatini e Mihajlovic sono nomi che lanciano un segnale: Saputo ci prova! La paura presa quest’anno (a gennaio il Bologna stava scendendo a piombo verso gli Inferi della serie B) e l’entusiasmo della risalita (con mister Sinisa, conquista del decimo posto e media punti da vetta) hanno lasciato un segno nell’esperienza rossoblù del chairman canadese. Tanto che il rilancio è in atto e porta proprio i nomi ambiti anche dalla piazza. Di Mihajlovic i tifosi hanno ancora negli occhi le “imprese” degli ultimi tre mesi mentre Sabatini è un sogno che ormai dura da qualche tempo (soprattutto vedendolo da qualche anno proprio a Bologna ma per motivi personali).
Se dovessimo considerare queste giornate un aperitivo, già verrebbe voglia di arrivare alla cena che ci aspetta. Perché, se tanto dà tanto, a Mihajlovic e Sabatini si potrebbero aggiungere anche nomi interessanti per elevare il livello della squadra; e se i quattro/cinque nuovi titolari voluti da mister Sinisa glieli porta Sabatini, la somma è presto fatta.
Ma il chairman rossoblù potrebbe riuscire anche in un’altra impresa: quella di lasciare inalterati anche i ruoli di Fenucci, Di Vaio e Bigon. Si tratterebbe di impresa perché (non solo da quest’anno), proprio Fenucci, Di Vaio e Bigon sono stati spesso presi di mira. Non sempre a ragione, ma neanche sempre a torto. Saputo, tuttavia, non ritiene i suoi collaboratori protagonisti di errori dirimenti, pertanto cercherà un nuovo equilibrio. In tal senso, la figura di Sabatini diventerebbe il vertice e, dunque, il responsabile delle scelte che diventeranno operative attraverso le azioni di Bigon e Di Vaio. L’ipotesi più probabile è che il direttore perugino si infili, in una supposta scala gerarchica dirigenziale, tra l’amministratore delegato Fenucci e gli altri ruoli. In poche parole, diventerebbe la voce ufficiale degli aspetti tecnici e di mercato dei rossoblù.
Saputo, in un colpo solo, salverebbe così capra e cavoli, tentando di elevare l’aspetto sportivo del club ma senza danneggiare gli equilibri dirigenziali raggiunti. Sarebbe comunque un passo in avanti. E Bologna ne ha bisogno.

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