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Il Punto sul Bologna – La Miha squadra!

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Se qualcuno, a inizio campionato, ci avesse detto che Bologna-Empoli sarebbe stata per noi la partita della vita, avremmo riso. Nel migliore dei casi. Oppure ci saremmo incazzati sul serio.
Perché durante l’estate la narrazione del campionato in divenire era ben diversa. Senza stare a rivangare “i cinquanta punti” o “la squadra dei sogni”, dopo aver passato stagioni via via sempre più deludenti il tifoso del Bologna si aspettava qualcosa di ben diverso. Spes ultima dea, dicevano i latini. Chi visse sperando, morì…qualcuno potrebbe controbattere. Ma così è.
E così, come l’estate passata, al tifoso non rimane altro che la speranza. Nello specifico, non una speranza in prospettiva ma una speranza nell’immediato. Per l’esattezza, la speranza che il prossimo 27 aprile il Bologna possa mettere una seria ipoteca sulla permanenza in serie A. In quel giorno, al Dall’Ara arriverà l’Ajax. O l’Arsenal. Insomma, l’Empoli. L’Empoli di Van de Beek, di Lacazette o, più semplicemente e attinente alla realtà, l’Empoli di Caputo. Francesco “Ciccio” Caputo, attaccante capace di fare sin qui ben 14 reti in campionato. Che sono più o meno la somma dei nostri “bomber”: Santander (6), Pulgar (5) e Orsolini (4).
Ora, si sa, che il calciomercato è un po’ un “prenderci” ma date le ambizioni di cui la società parlava più o meno l’estate passata, il nostro “prenderci” non è stato così efficace. E il dato è sotto gli occhi di tutti. Compresi quelli preoccupati di mister Saputo fino al 65’ della gara vinta contro il Chievo, ultima in classifica.
Ma questi sono dati che verranno analizzati da chi di dovere, con la speranza che il “chi di dovere” sia il proprietario della società che si è dovuto pure scusare con i tifosi per aver investito dei soldi che hanno dato una rendita bassa. Se non bassissima (ma questo lo sapremo meglio a fine campionato).
Nel frattempo, abbiamo la fortuna di poter perfino gioire. Della vittoria del Viareggio, ad esempio, e della promozione dei nostri cinni nel campionato che, per il blasone del Bfc 1909, apparirebbe più consono. Anche in questo caso, tuttavia, è sempre la speranza a farci da compagna in questo peregrinare. La speranza che questi giovanotti diano un significato al futuro rossoblù. Non quello di domani, probabilmente, ma almeno quello di dopodomani.
Nella sfida a due tra noi e i toscani (le altre lasciamole al momento perdere), il calendario ci dice che nel prossimo weekend potremmo perdere entrambe: noi domenica a Firenze (e si dica con il cuore dolorante a gravido di rabbia) contro una Fiorentina sotto contestazione della curva e loro (lunedì) in casa della più bella del campionato, l’Atalanta che ci ha tramortito pochi giorni fa. A seguire, i rossoblù dovranno giocare in casa contro un’altra simil-bella come la Sampdoria e l’Empoli contro la più abbordabile (ma non è scontato) Spal. A fare i pronostici spesso ci si sbaglia ma non sarebbe una follia imaginare di arrivare allo scontro determinante (27 aprile) a parità di punti.
Si giocherà al Dall’Ara, la sfida gladiatoria. La speranza (ancora una volta) è che il Bologna tutto (città compresa) abbia la faccia di Mihajlovic, sin qui il migliore in campo con i 16 punti conquistati in 10 partite. Il volto di Sinisa, duro e al contempo divertito. L’espressione di chi, da quando è arrivato, ha dato a tutti noi la speranza che ci sia ancora un domani. Per poter dire tutti con orgoglio «questa è la Miha squadra»

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