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Il Punto sul Bologna – Ritorno al futuro

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Piaccia o non piaccia, sarà una stagione diversa quella appena cominciata col pareggio del Bentegodi. Una stagione in cui si riversano più speranze del solito. Perché dopo la ormai famigerata sconfitta casalinga col Frosinone dell’anno scorso, mister Saputo (elemento fondamentale di questa vicenda) ha capito che quella modalità di vivacchiare (ultimamente anche con ansia) dei passati campionati è roba da lasciarsi alle spalle. Perché non giova a nessuno: né ai conti (solo con un’attività agonistica di buon livello si può vedere un incremento economico sostanziale) né alle persone che interagiscono in quest’avventura. È tutto nuovo, dunque. O così dovrebbe essere visto che l’entrata di Walter Sabatini in società è un altro elemento di valore alto che, agli occhi dei tifosi e addetti, fa immaginare un salto di qualità in avanti della squadra che tanto bene aveva chiuso il campionato a giugno. 

Tanto che, oltre all’arrivo di Medel in casa rossoblù (giocatore decisamente importante per le modalità tattiche di Mihajlovic) sembra che il mercato non si arresti qui e qualcosa, sempre sulla mediana, ancora si aggiungerà alla rosa. Probabile un centrocampista di qualità che abbia anche la capacità di avviare l’azione oltre a spezzarla (come dovrebbe fare la maggioranza dei centrocampisti rossoblù).

 

Eppure, non saranno né Saputo né Sabatini, né Medel né Destro a conquistare il punto più alto dell’attenzione dei tifosi. Perché quel ruolo lì, il fulcro su cui tutto gira, è ad appannaggio di una sola persona: Sinisa Mihajlovic. Il tecnico serbo e le vicende mediche che lo vedono involontario protagonista, delineano fattivamente chi il popolo bolognese deve e dovrà seguire. Perché Sinisa e la sua inaspettata e meravigliosamente corroborante presenza a Verona, cambiano definitivamente le carte in tavola. E insegnano. Ci insegnano che le avversità, persino quelle che arrivano dal campo, vanno combattute sempre. Senza se e senza ma. E bisogna avere coraggio. Quel coraggio che dovranno e dovremo avere tutti. Chi lo dovrà palesare in campo, chi sugli spalti. E, soprattutto, bisognerà avere il coraggio e la forza per abbandonare quelle ciniche lamentele di cui siamo costantemente ammantati e che, anche dopo la prima di campionato e con il calciomercato ancora aperto, hanno fatto capolino nei bar e nei social. Il Bologna crescerà, se avremo tutti la capacità di crescere abbandonando anche qualche pregiudizio che ancora ci affatica le spalle. È il nostro immediato futuro che è in ballo. Il nostro ritorno al futuro.

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