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Il Punto sul Bologna – Var West

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Il calcio ci consegna un’opportunità più unica che rara: poter dire qualunque cosa, in qualunque momento. Senza paura di sbagliare o, soprattutto, perdere dignità. Ma questo non coinvolge unicamente i tifosi o il mondo dell’informazione e della comunicazione. Anzi, spesso le voci che arrivano da questi due mondi sono meno eclatanti delle parole dei veri e propri protagonisti.
Guardando con occhi rossoblù, due ultimi casi mi sembrano più degni di nota di altri.
Queste le sferzanti parole di Gianluigi Buffon ad inizio campionato, quando sottolineava come la tecnologia Var snaturasse il senso del gioco: “La VAR non mi piace, sembra di giocare a pallanuoto. Non ci si può fermare ogni tre minuti. È qualcosa che ti toglie il feeling della partita, il piacere di giocare” diceva il portiere a fine agosto del 2017. Reiterando poi: “Si perdono due cose. La valutazione dell’arbitro e la sensibilità che ha un arbitro nel gestire la gara”. Ecco, quella “sensibilità” è divenuta poi “immondizia nel cuore”.
E a supporto della suddetta tecnologia, dopo Real Madrid-Juventus, è intervenuto anche il presidente bianconero Andrea Agnelli: “Vogliamo la Var anche in Champions, Collina va cambiato”, sottolineava poi ai microfoni di Sky.
Signor Buffon e signor Agnelli, e col Bologna come la mettiamo? Rugani andava espulso, dando la possibilità di rimettere il pallone sul disco del centrocampo sullo 0 a 1 e in undici contro dieci? Il gol di Khedira con spinta a Keita andava annullato? Misteri della fede. Juventina, in questo caso.
Ma per far diventare tutto parossistico, ci ha pensato ADL (in sigla da camicia) che pochi giorni fa annunciava alla stampa tutta (ma qui riportato da Tuttosport): “La Var va cambiata togliendo poteri agli arbitri” e questo perché “c’e’ ancora una sudditanza nei confronti della famiglia Agnelli. Nicchi è un politico che difende la casta, nessuno se la sente di mettersi contro il potere”.
Già. Ma anche in questo caso mi verrebbe da chiedere: “E il Bologna? E il fallo di mano di Coulibaly?”.
In questo modo, le opinioni sulla tecnologia Var sembrano sempre più delle mutande usate che, passando di mano in mano, chiunque le indossa. Ma solo quando fa comodo.
E in tutto ciò, c’è sempre chi ci rimette. E non sono di certo né la Juventus né tantomeno il Napoli. Ma nemmeno l’Inter o il Milan o la Roma. Perché queste squadre considerano la Var solo quando si scontrano tra loro ma, mannaggia, se ne dimenticano quando sono “costrette” ad incontrare anche le altre quindici del campionato.
In conclusione, forse il Bologna non avrà fatto il migliore dei campionati possibili e forse qualcuno sarà anche deluso. Ma, in questo gioco di potere, non dimentichiamoci mai che i punti si son persi, si perdono e si perderanno anche domani. Anche con o senza Donadoni. Anche con o senza Destro. Anche con o senza Verdi.
Ma le vittime sono già conosciute in questo polverone da Var West.

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