Bologna FC
Il Resto del Carlino – Bologna e Inzaghi, chi si ferma è perduto.
La sosta per le nazionali sta filando via senza intoppi ed Inzaghi può finalmente dormire sonni tranquilli e si è già buttato anima e corpo nella preparazione del derby con la Fiorentina: è infatti consuetudine che un allenatore possa essere sostituito proprio in questo periodo per dare tempo al nuovo tecnico di conoscere la squadra.
Questo è sintomo della massima fiducia che la dirigenza Rossoblu ripone in lui. Il pareggio con il Chievo Verona dal retrogusto di sconfitta, contro una squadra allo sbando e con un allenatore già praticamente dimesso, in altri casi sarebbe essere stato fatale.
Le ragioni di questa fiducia? Nonostante la classifica non sorrida e le prestazioni siano altalenanti, il gruppo è vivo e soprattutto schierato con il proprio allenatore: senza questi prerequisiti le partite non si rimontano, come con Udinese, Torino e Chievo.
Poi, un eventuale sollevamento dall’incarico di Inzaghi sarebbe una pesante sconfitta per la dirigenza Rossoblu, che si troverebbe a dover spiegare a Saputo il perché aver sostituito un allenatore, Donadoni per prenderne uno che ha peggiorato il prodotto?
Ultima ragione: il vil denaro. Se Donadoni continuasse a non trovare una sistemazione e si volesse puntare su qualcuno di nuovo, sul libro paga ci sarebbero tre voci allenatore.
Quindi la risposta è semplice: si continua con Inzaghi. La serie A pullula di allenatori ma di nessun aggiustatore del livello di Iachini e Nicola, già accasati.
Della serie: siamo davvero sicuri di trovare qualcosa di meglio di un Inzaghi che magari ha solo bisogno di qualche partita in più per calibrare se stesso e la squadra?
La risalita di Pippo ricomincia dalla sfida con la Viola. La fiducia, nel calcio, è un bene effimero che se non viene puntellato dai risultati si scioglie come neve al sole e Pippo lo sa.
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