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Il Resto del Carlino – Bologna, gli outsider diventano i nuovi leader

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Non solo Marko Arnautovic. Se l’attaccante austriaco è diventato il nuovo leader dell’attacco rossoblu fra goal, assist e tante giocate di qualità, alle sue spalle c’è un gruppetto di giocatori che stanno risultando fondamentali nell’economia del gioco del Bologna. Il vero valore in più dei rossoblu quest’anno, infatti, è formato da giocatori che sembrano rinati dopo una stagione passata ai margini della squadra, oppure da giocatori che finalmente stanno riuscendo ad esprimere il proprio potenziale dopo mesi travagliati da infortuni, o ancora da giocatori arrivati da poco sotto le Due Torri. I volti di questo nuovo Bologna di Mihajlovic, nonché fra i migliori in questa prima parte di stagione, sono senz’altro Gary Medel, Aaron Hickey, Nico Dominguez e Arthur Theate

Sembrava già in partenza Gary Medel, diviso negli ultimi giorni di mercato fra il ritorno all’amato Boca Juniors e una nuova avventura in Spagna con la maglia dell’Elche. Alla fine, dopo il tracollo in Coppa Italia contro la Ternana che ha lanciato grandi segnali d’allarme per quanto riguarda la difesa, il capitano della nazionale cilena è rimasto, e anzi è diventato il leader della nuova difesa a 3 disegnata da Sinisa Mihajlovic: il cileno è passato dai 510 minuti in 11 presenze della passata stagione ai 919 minuti giocati fin qui, in cui è partito 11 volte su 11 da titolare. 

Chi invece non era fuori dal progetto, ma anzi rappresenta il presente ed il futuro del Bologna, sono Nico Dominguez e Aaron Hickey. Mentre il primo aveva già fatto intravedere qualcosa delle sue qualità (28 presenze l’anno scorso di cui 11 da titolare), il terzino scozzese, arrivato fra mille aspettative, ha vissuto una stagione difficile, fortemente condizionata dagli infortuni. Ad oggi però sono diventati due titolari inamovibili del Bologna di Mihajlovic, oltre che due pedine fondamentali per il gioco del tecnico serbo: il centrocampista argentino pare trasformato dopo la vittoria della Copa America ed è molto maturato sia nella fase di possesso che di interdizione; Hickey si è invece preso la corsia sinistra nel centrocampo a 5 e sta crescendo di partita in partita, con ottime prestazioni condite anche da due reti. 

Ma, oltre ai volti già noti, forse la sorpresa più grande fin qui della stagione dei rossoblu è il neo arrivato Arthur Theate, l’uomo che di fatto ha permesso a Mihajlovic di passare alla difesa a 3. Da quando ha esordito a San Siro contro l’Inter non è quasi mai uscito più dal campo e, con il passaggio al 3-4-2-1, è diventato un giocatore imprescindibile: corsa, atletismo, aggressività ma anche buoni piedi e un vizietto per il goal (già 2 in campionato). Forse per qualcuno il centrale belga, che nel mentre ha anche conquistato le prime convocazioni in nazionale maggiore, non è una grande sorpresa: le sue qualità e il suo potenziale erano sicuramente già note. Ciò che impressiona è però l’impatto con un campionato come la Serie A per un giocatore di 21 anni che fino ad ora aveva solo giocato in un campionato, con tutto il rispetto, inferiore come quello belga.

In vista delle prossime tre sfide contro Sampdoria, Venezia e Spezia il Bologna si coccola dunque i suoi gioielli, quelli che non ti aspetti, quelli che dovevano andare via e adesso può anche sognare, perché l’Europa è a soli 3 punti di distanza. 

 

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