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Il Resto del Carlino – Bologna, nuove sirene bianconere per Mihajlovic

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Mihajlovic e la Juventus capitolo terzo. La storia dei corteggiamenti tra il tecnico rossoblù e la Vecchia Signora comincia diversi anni fa, oggi la società bianconera è pronta ad una rivoluzione dopo il fallimento totale della gestione Pirlo ed è in cerca di un sostituto per l’ex regista della Nazionale. E così, per la terza volta negli ultimi 7 anni, il nome di Sinisa compare nella lista dei candidati alla panchina del club piemontese.

LA TERZA VOLTA – Non c’è due senza tre si dice, e probabilmente è davvero così perché il nome del tecnico serbo è comparso già due volte nella lista dei candidati valutati dal Presidente Agnelli e dai suoi collaboratori per la panchina della Juventus. La prima volta che il nome di Mihajlovic comparve nella rosa dei candidati fu nelle convulse ore che succedettero le clamorose dimissioni di Antonio Conte nel luglio del 2014. Andrea Agnelli, colto di sorpresa dal tecnico pugliese, improvvisò un casting mentre la squadra era già in ritiro. Tra gli incontri, uno dei più proficui fu proprio quello con l’allora allenatore della Sampdoria. La scelta, nonostante in quelle ore Mihajlovic sembrasse davvero vicino alla panchina bianconera, ricadde però su Massimiliano Allegri aprendo per la Juventus la strada verso ulteriori 5 trionfi in campionati, dopo i 3 conquistati con Conte.
Sinisa Mihajlovic è però un nome che evidentemente in casa bianconera è apprezzato, e nella primavera del 2019, quando la Juventus decise di separarsi da Allegri, prese nuovamente in considerazione il nome di Mihajlovic, salvo poi puntare dritta su Maurizio Sarri. Miha poi decise di rimanere a Bologna, anche dopo il lungo corteggiamento della Roma, il resto è storia.

UNO SCENARIO ALTERNATIVO – I pericoli per il Bologna non arrivano però solo da Torino. Mihajlovic ha un’altra alternativa che certamente lo intrigherebbe e che farebbe probabilmente passare in secondo piano gli ulteriori due anni di contratto col Bologna. Nelle opzioni valutate dai bianconeri c’è anche il nome di Simone Inzaghi. Una soluzione questa che libererebbe la panchina biancoceleste, aprendo certamente la possibilità che sia proprio Miha a sedersi sulla panchina della squadra romana. Una possibilità da non scartare, visto che il serbo e l’ambiente biancoceleste hanno avuto un buon feeling fin dai tempi della sua lunga esperienza da giocatore della Lazio.

TESTA AL GENOA – Miha è però sempre concentrato sull’immediato futuro, sul campo e questo immediato futuro si chiama 36° giornata di campionato, turno infrasettimanale: Bologna-Genoa. I liguri, guidati da Davide Ballardini, cercano i punti della certezza matematica della salvezza. Al momento 36 punti per Ballardini & co. significano tranquillità, con 5 lunghezze di vantaggio sul Benevento (impegnato contro l’Atalanta), ma sicuramente vorranno provare a portare a casa l’intero bottino per poter immaginare di essere matematicamente salvi già questa sera. Dall’altra parte c’è un Mihajlovic che appunto non pensa al futuro: “Mancano tre partite e se le vinciamo tutte possiamo arrivare a 49 punti, che sarebbe il record: questo è l’obiettivo”. Per Mihajlovic l’orgoglio è proprio quello di vedere altre squadre accreditate di un livello pari a quello del Bologna essere ancora impegnate ad evitare la Serie B: “Ci sono squadra del nostro livello, o forse migliori, che stanno ancora lottando per salvarsi”.
La testa del tecnico è completamente proiettata al Bologna e ai suoi risultati: “Io voglio sempre il massimo e non mi accontento, ma se non posso giocare per l’Europa almeno non ho mai lottato per evitare la B: è una via di mezzo che mi può andare bene”.

 

Fonte: Massimo Vitali, Il Resto del Carlino

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