Bologna FC
Il Resto del Carlino – Bologna, ora Mihajlovic balla tra gli ostacoli
Da Ballando con le stelle alla ripresa degli allenamenti prevista per domani, Sinisa non è di certo uno a cui piaccia rimanere fermo a guardare, e sabato sera l’Italia intera ha visto il volto di un uomo che ce l’ha fatta, che ha vinto la sua lotta contro un nemico subdolo come la leucemia: felice e radioso con la sua Arianna ha dispensato giudizi benevoli su se stesso e sugli altri.
La ripresa. Da domani Mihajlovic dovrà ricalcarsi nella modalità guerriero, il Bologna giace a 3 punti (l’anno scorso erano 7 dopo altrettante giornate), ed il calendario sembra tutto tranne che strizzare l’occhio alla formazione rossoblù: domenica ci sarà il Sassuolo, sei giorni dopo la Lazio. E se l’anno scorso il Bologna arrivava da un calciomercato scoppiettante, quest’anno non sono state risolte tutte le criticità indicate dallo stesso Sinisa: è vero che sono stati rafforzati i terzini ma al centro della difesa e in attacco mancano due pedine fondamentali. Senza contare degli infortuni di Dijks, Poli e Medel (che dovrebbe averne per 40 giorni).
Il bilancio economico dei Bologna non è positivo, dopo cinque stagioni su cinque in rosso, la mazzata del Covid non ha ridimensionato le pretese del club ma di sicuro ha messo un veto per le prossime stagioni: per risanare le casse, il club sarà costretto a cedere qualche oggetto pregiato a partire dall’anno prossimo. Se a luglio si poteva pensare ad un fortunato e precoce approdo in Europa League, quest’anno si punta ad un altro campionato nella terra di mezzo, con annesso l’imperativo di valorizzare i giovani.
A Sinisa il timone di questo traghettamento, la società è sicura di aver puntato sull’uomo giusto ed i 2 milioni di euro netti che il serbo percepisce, secondo solo a Conte, Fonseca e Gasperini, ed il contratto che lo lega in rossoblù fino al 2023 lo confermano. Nei primi quattro mesi del 2019 il miracolo, l’anno scorso una discreta annata ma nulla di tramandabile. Quest’anno i rossoblù dovranno ritrovare quell’intensità e cattiveria che contraddistinguono il “Bologna di Mihajlovic”, e a questo il mister dovrà aggiungere una maggiore flessibilità tattica, perché non sta scritto da nessuna parte che bisogni persistere con quel 4-2-3-1.
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