il Resto del Carlino – Bologna, senti Smith: “Non serve urlare. I leader devono essere come birilli”

Sull’edizione odierna de “il Resto del Carlino” si trova un’intervista a Anthony Smith, motivational coach degli allenatori; Smith, tra i tanti, ha lavorato anche con Stefano Pioli.

Subito si passa al Bologna e alle sue prestazioni, che spesso sono altalenanti. Si ritorna alla gara contro il Crotone, soprattutto al primo tempo: “A fine primo tempo avrei fatto molte domande ai miei calciatori: com’è possibile che abbiate fatto quel primo tempo? Cos’è successo? Le domande sono un grande strumento perché generano risposte che portano alla consapevolezza, che è il primo passo verso il cambiamento”.

Allenare una squadra non è però facile: “Gli allenatori vogliono entrare nella testa dei propri calciatori, ma non è facile anche perché è uno dei loro compiti. Sicuramente è sbagliato utilizzato un metodo generale, ogni calciatori ha le proprie caratteristiche. Quando lavoravo con Pioli suggerivo il metodo dei primi birilli: quando si colpisce un birillo, nel bowling, spesso a catena vanno giù anche gli altri. Il birillo strategico è il gruppo dei giocatori esperti: se riesci a trasmettere loro le giuste motivazioni, poi saranno proprio loro che in campo si comporteranno da senatori”.

Quanto è complicato tenere sugli attenti un gruppo che è quasi salvo e che non potrà raggiungere l’Europa?: “Devi cambiare la forma del messaggio quando vuoi comunicare, altrimenti i calciatori non ti ascoltano”.

Bisogna domandare molto: “Una volta, un giovane portiere era triste nonostante la vittoria perché aveva subito un gol. Il mister gli disse: “Ti hanno fatto otto tiri, vuol dire che sette di questi ne hai parati”. Soltanto così si cresce: domandando e ascoltando”.

Fonte: il Resto del Carlino – Massimo Vitali

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