Bologna FC
Il Resto del Carlino – Casteldebole e il mercato di riparazione a gennaio
La storia è maestra e ricca, di per sé, di avventure diverse e destini che si intrecciano in un istante per poi allontanarsi per sempre. Anche quest’anno, come già accaduto in passato, il mercato di riparazione di gennaio può offrire al Bologna ghiotte occasioni o flop clamorosi. In tutti i casi ci vuole sia un pizzico di fortuna che un grande intuito del diesse, vero stratega delle situazioni fuori dal campo.
I precedenti mercati di gennaio
Nella stagione 2014-2015 ci fu il primo mercato di gennaio per Joey Saputo, che risollevò una squadra retrocessa in B portandola nuovamente nella massima serie alla fine del Campionato. In quell’inverno arrivarono Da Costa, Gastaldello, Krsticic, Mbaye, Gianluca Sansone e Mancosu. Nel 2019, mentre Sinisa Mihajlovic prendeva il timone della squadra, arrivarono Soriano, Nicola Sansone, Lyanco e Edera. Tutti nomi che, in un modo o nell’altro, si sono fatti vedere sul campo di gioco rivelandosi quindi acquisti riusciti. L’anno prima, nel 2018, giunsero a Casteldebole Orsolini e Dzemaili. Nel 2020 fu invece il momento di Dominguez e Barrow, nel 2021 di Soumaoro, Antov e Faragò, mentre nel 2022 di Aebischer e Kasius.
I casi negativi e la fortuna
Ma la storia recente della squadra felsinea è piena di nomi che non sono riusciti a mantenere le aspettative: Zuniga, Costant, Petkovic, Valencia. C’è poi il caso dell’ucraino Vladyslav Supryaga, fortemente desiderato nel 2020-2021 ma che, per motivi legati al prezzo, non arrivò mai e che si infortunò, dopo soli quattro mesi con la maglia della Sampdoria, rimanendo fermo fino a fine 2023, dimostrando come un pizzico di fortuna, a volte, possa essere una preziosissima alleata.
Fonte: Massimo Vitali, Il Resto del Carlino
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