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il Resto del Carlino – Covid-19: il futuro è in fumo
Come sottolinea Massimo Vitali nell’odierna edizione de il Resto del Carlino, in un momento così di emergenza risulta estremamente complicato programmare il futuro.
Normalmente, in questo periodo dell’anno, si starebbero prendendo decisioni strategiche circa la futura formazione della squadra. La programmazione, però, quest’anno non avviene.
Vista la violenza con la quale questo virus si è abbattuto – in Italia in primo luogo e poi nel resto del mondo – si indebolisce la fiducia di poter vedere ripartire l’industria sportiva calcistica.
Inoltre, essere in una situazione di pandemia, significa non poter viaggiare per scovare nuovi talenti.
Naturalmente, anche il nostro Bologna è oggi obbligato a combattere questa brutta emergenza e, di conseguenza, a mettere da parte – almeno per un po’ – il suo futuro. Parlare di mancati introiti in un momento in cui così tante persone sono in terapia intensiva è fuori luogo. Pensando alla situazione generale è però possibile affermare come l’emergenza Covid–19 risulti un freno per la crescita del Bologna, e non solo.
Walter Sabatini – poco più di un mese fa – parlava dell’alto valore di mercato di Orsolini e del mancato arrivo di Ibanez. Questi sono ormai commenti remoti che risuonano nelle nostre menti.
Anche a Casteldebole, oggi, parlare di domani appare complicato.
Le opzioni risultano due, ridurre il campionato recuperandolo ad inizio estate o chiuderlo direttamente spostando il focus sulla prossima stagione. Niente corrisponde a quanto già era stato prefissato. I tifosi, i giocatori, il tecnico e i dirigenti mai si sarebbero aspettati un simile scenario.
Anche il restyling del Dall’Ara si ferma. La riqualificazione dello stadio si arresta. In un momento così di crisi si è pensato come non sia opportuno affrontare spese superflue.
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