Il Resto del Carlino – Delusione e speranza, le due facce di chi tifa Bologna

Il cuore dei tifosi, spesso, va oltre i risultati, ma ultimamente nell’aria aleggia un senso di delusione. M. Vitali ha intervistato cinque tifosi rossoblu di spicco, riportando le due facce di chi tifa rossoblu. Da un lato, le ombre di chi crede che anche quest’anno, quella del Bologna, sarà una stagione mediocre: “Mi ero illuso che questo fosse l’anno giusto per puntare al settimo posto e invece siamo qui in attesa di qualcosa che non arriverà. Da tredicesimi, la zona retrocessione e lontana, ma anche la zona Europa”. Così si esprime a Il Resto del Carlino il patron dell’Ima Marco Vacchi ed esprime lo stesso concetto anche Andrea Mingardi: “Bologna è diventata una piazza in cui se a maggio arriviamo decimi facciamo i caroselli in piazza. Inoltre, appena un ventenne cresce e mette la testa fuori, ecco che questo viene venduto. Siamo diventati la dependance della vecchia Udinese”.

Però, c’è anche l’altra faccia dei tifosi felsinei, quella di sostegno quasi incondizionato, come quella del maestro di musica Fio Zanotti: “Da tifoso io sostengo la causa a prescindere e non rinuncio alla speranza. Con qualche innesto a giugno, la squadra potrebbe fare il salto di qualità. Piuttosto, sta a Mihajlovic ora lo spirito giusto in spogliatoio, che ad oggi non sembra esserci”. La stessa fiducia ne gode anche don Massimo Vacchetti, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale dello sport: “La squadra ha risorse molto superiori a quelle che fin qui ha espresso sul campo e continuo a pensare che chiudere il campionato nella colonna sinistra sia alla nostra portata”. 

“Questa è tutto fuorché una squadra scarsa – conclude Tobia Righi, storico manager di Lucio Dalla – anche se bisogna prendere atto che l’obiettivo è salvarsi senza soffrire. Il difetto del tifoso rossoblu è che ragiona avendo nella testa il Bologna dei sette scudetti. Ad oggi, bisogna fare i conti con una realtà molto diversa, io sono tra quelli che continuano a ringraziare Saputo perché ci ha salvati”.

Fonte: M. Vitali – Il Resto del Carlino

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