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Il Resto del Carlino – Gary Medel è il vero leader del Bologna

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Era stato comprato nelle ultime finestre di mercato. Ha giocato, per ora, soltanto quattro partite. Ma sembra già essere divenuto uno dei leader fondanti dello spogliatoio rossoblù. L’identikit corrisponde perfettamente al profilo di Gary Medel. Il cileno ha ereditato la fascia da capitano al Marassi, nella staffetta che ha comportato l’uscita di Andrea Poli a vantaggio di Skov Olsen

Il Pitbull unisce qualità umane a uno stile di gioco crudo, ma efficace. E, da vero leader quale sta dimostrando di essere, si è assunto personalmente la responsabilità per le sconfitte rimediate contro Roma e Genoa. Un’altra qualità del mediano cileno? La volontà di proteggere i proprio compagni. Come a Roma, quando lo sfogo nel post partita per la vittoria subita rappresentava quella di tutta la squadra. O come al Marassi, quando si è imposto con fare deciso nell’azione immediatamente successiva al rigore sbagliato da Sansone, tra gli sfottò degli ultras genovesi, per far sì che i propri compagni non si deconcentrassero e riniziassero subito a giocare.

E, come ricorda Marcello Giordano sulle colonne del Resto del Carlino, nel post partita contro il Genoa, Medel ha preso le difese di Sansone («i rigori si possono sbagliare») per poi ribadire chiaramente il pensiero di Mihajlovic: basta non sfruttare occasioni utili. Provare a puntare all’Europa, insomma, e scendere in campo con una mentalità vincente. 

Gary Medel è instancabile: in campo corre sempre e protegge le spalle dei propri compagni, leggendo efficacemente le trame avversarie. In allenamento è uno stacanovista. Ecco chi è il Pitbull, esempio virtuoso che sta progressivamente affascinando il pubblico delle Due Torri. 

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