Bologna FC
Il Resto del Carlino – Grinta e muso duro: ecco il “vecchio” Sinisa
Se è vero che nessuna vittoria potrà mai compensare il dolore e la frustrazione di una malattia, è anche vero che per un uomo di calcio come Sinisa Mihajlovic la partita di ieri, con la sua valanga di azioni create e tre gol è di certo un più che apprezzato regalo di natale. Secondo Doriano Rabotti, dalle colonne de il Resto del Carlino, una volta che di questi ultimi travagliati mesi resterà solo un ricordo, e come tali verranno valutati con maggiore tranquillità, probabilmente si ripenserà alla straordinarietà di quei 22 punti con cui il Bologna si congeda dal 2019.
Incredibile. Ciò che Mihajlovic ha fatto in questo anno solare non può essere descritto con altri aggettivi, il suo percorso nella lotta contro la leucemia e quello del suo Bologna non potranno mai essere archiviati in modo sbrigativo. Nella prima parte dell’anno si era già assistito ad una rincorsa pazzesca che portò il Bologna a scalare, nel giro di quattro mesi, la classifica fino alla decima posizione. E il Mihajlovic du allora è lo stesso di oggi, lo si è visto ieri al Via del Mare di Lecce: una sintesi perfetta del Sinisa prima e post malattia.
Grinta. Per tutta la partita il mister serbo è stato accanto ai suoi ragazzi, anche nei momenti in cui questi perdevano la calma e concentrazione. Come quando Medel ha avuto da ridire con Tachtsidis (il greco aveva calciato da dietro il cileno mentre questo era a terra), Sinisa è arrivato con decisione dall’area tecnica a dividerli urlando al cileno ripetutamente “Pensa a giocare”. La differenza tra il fuoco del giocatore e quella dall’allenatore è presto spiegata: Medel stava pensando di reagire ad un fallo, Mihajlovic, in tutta la lucidità gestionale di quel momento, stava paradossalmente provocando il suo calciatore per impedire che la squadra si addormentasse. In quello scontro tutt’altro che dolce c’è tutta la finezza tattica di un signore del calcio.
Barcollante a Verona, Sinisa ha ripreso sempre più spessore partita dopo partita, ed averlo rivisto così determinato ieri non può che averci dato un moto di gioia. Si gioia perché così si comporta un uomo che sta tornando. Gli esami clinici hanno tempistiche che non si possono saltare ma la lettura del linguaggio del corpo del tecnico a bordo a campo è sia pronostico che giudizio.
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