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Il Resto del Carlino – il Bologna fa i conti con l’emergenza, a rischio trenta milioni

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Come riportato nell’altro articolo della rassegna stampa di oggi, e come riporta M. Giordano de “il resto del Carlino”, la ripresa degli allenamenti è stata spostata a data da destinarsi. L’emergenza è lontana dall’essere terminata e questo porta il club felsineo ad allungare il periodo di riposo senza neppure ipotizzare una data per il rientro a Casteldebole.

Oggi, la Lega si riunirà in una call conference non solo per ipotizzare date utili per il quale i club potrebbero riprendere tutti insieme le attività, al netto dell’emergenza in corso, ma soprattutto per i risvolti economici e finanziari che lo stop sta comportando e che rischia di mandare il mondo del calcio in crisi. Da un primo conteggio, il blocco del campionato costerebbe alla Serie A una perdita pari a 750mila euro al giorno. Lo stop è un salasso e a pagarlo è anche il Bologna. In queste ore il club è impegnato a quantificare le potenziali perdite è deve mettere in conto l’ipotesi peggiore, in vista del prossimo bilancio, ovvero 30 milioni di euro di perdita. Tra l’11 marzo, giorno in cui il club si è fermato, e il 30 giugno, data di fine anno sportivo, ci sono 111 giorni di potenziale stop in cui la società potrebbe perdere fino a 270mila euro al giorno. Ad arrivare ad oggi, il danno si aggira intorno ai 2,5 milioni. Senza partite mancano gli incassi, i proventi degli sponsor devono essere rimborsati e il rateo abbonati da conteggiare, perché, nei peggiori dei casi, il campionato potrebbe anche non riprendere. 

La voce più pesante rimane quella dei diritti tv. Il Bologna ha incassato l’80% dei 42 milioni preventivati, il restante 20% (10 milioni) potrebbe non entrare, poiché i network hanno sospeso il pagamento della quota restante. In più, la Serie A ha offerto fin qui una copertura degli eventi intorno al 70%, quindi il Bologna potrebbe essere costretto a rimborsare 4,2 milioni, per una perdita totale di 14,2 milioni di euro solo nella voce dei diritti tv.

La lega, inoltre, discuterà di un altro argomento, che potrebbe chiamare l’Assocalciatori: la sospensione del pagamento degli stipendi, qualora il campionato non dovesse riprendere. Il Bologna ha un monte ingaggi che si aggira ai 42 milioni lordi, a Joy Saputo l’intera rosa costerebbe 16 milioni da qui a giugno. Questa cifra, se risparmiata, consentirebbe alla società di ammortizzare i numeri della crisi. Per affrontare i contorni da crisi sarà chiamato in causa il Governo e la politica.

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