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Il Resto del Carlino – Il divario tra Sampdoria e Bologna è numerico

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Quando si volge lo sguardo alle squadre medio-piccole, si prende la calcolatrice in mano e si fanno i conti.
Allora, Sampdoria: Schick comprato a 4 milioni e venduto a 42, Torreira 30, Skriniar 34, Muriel 21,5.
Bologna: Diawara circa 15 milioni, Verdi poco meno di 30 milioni.
Ecco, si fa a gara di plusvalenze per vedere chi sta peggio. Indubbiamente, vincono i blucerchiati.

In fin dei conti, però, il costo dei giocatori rivenduti sono fini a sé stessi se la posizione in classifica non cambia. E qui, allora, per i rossoblù i numeri sono ancora più impietosi.
Nel 2015/2016, quando il Bologna tornò in Serie A, il gruppo della premiata ditta Delio Rossi&Donandoni finì davanti a quello di Montella e Zenga (42 a 40). L’anno dopo, i blucerchiati restituiscono il favore con un parziale di sette punti, col primo Giampaolo. La stagione successiva, il divario si è fatto ancora più largo: 54 a 39. Da agosto fino a novembre, i numeri dicono 16 blucerchiati e 11 rossoblù.
La matematica non è un’opinione, e i 25 punti di divario in questi anni – purtroppo – sono una brusca realtà.

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