Bologna FC
Il Resto del Carlino – Intervista a Marocchi: “Barrow gioca meglio di fianco a Arnautovic, quindi la difesa a tre è necessaria”
Nell’editoriale che potete trovare oggi all’interno delle pagine sportive de “Il Resto del Carlino” troverete un’intervista fatta da Federica Lodi, nota giornalista di Sky Sport che si occupa del calcio inglese, a Giancarlo Marocchi, un suo collega a Sky Sport Italia, nonché ex giocatore dei rossoblù. Si parla tanto del Bologna, della sua esperienza coi rossoblù e di futuro.
Ecco qui sotto un estratto dell’intervista:
Nel frattempo nei hai fatti molti altri di viaggi. In Italia, certo, ma hai girato mezza Europa tra Champions League e Europeo. La città che più ti ricorda Bologna?
“Alla fine, non bisogna neanche allontanarsi troppo: basta superare l’Appennino e andare a Firenze. Lì si trovano altri tifosi animati da passione vera. E anche la città è bella come Bologna. Devo dire che, quando invece si va all’estero, i posti diventano tutti meno belli”.
Concentrandosi su Bologna? Come la trovi? Quanto è cambiata rispetto a quando eri calciatore?
“Posso parlare dai tempi del mio esordio, nel lontano 1983, fino a oggi. Quindi per un po’ di anni. E ti dirò: non è cambiato praticamente nulla. Per il tifoso rossoblù il Bologna è il centro del mondo, la squadra più importante del campionato. C’è il Dall’Ara che è stato ristrutturato per il Mondiale di Italia 90 e ora si parla di renderlo modernissimo. Cambiano i giocatori, certo. Ma l’idolo rimane sempre Bulgarelli: per chi l’ha visto e anche per chi l’ha solo sentito raccontare. Per il tifoso del Bologna, da sempre, non ci sono altre squadre che tengano. Altroché Real Madrid”.
Cosa manca al Bologna per essere stabilmente nella parte sinistra della classifica?
“Con l’arrivo di Mihajlovic, l’approccio è tornato quello del divertimento nell’andare a vedere una partita, che deve essere bella. Dopo un po’, però, il tifoso del Bologna vorrebbe una classifica di parte sinistra. Secondo me, molto dipende da Sinisa. Ci deve provare lui per primo, prima ancora di parlare di acquisti. Quest’anno mi aspetto una mano diversa dall’allenatore. Non che non ci sia stata in questi anni, ma serve qualcosa di diverso. Che si è visto in casa dell’Atalanta e con Lazio. Prima cosa difendere, seconda attaccare”.
Quest’anno il Bologna quando subisce gol ne prende almeno due. Mai uno solo: zero o più reti. Quando non ne ha presi ha fatto un pareggio e due vittorie. E’ una squadra spregiudicata o perde distanze e equilibrio mentale dopo il primo gol?
“Questa è una squadra che va all’attacco perché il suo allenatore, subito dal primo giorno in cui è arrivato, ha cambiato modulo togliendo un difensore e aggiungendo un attaccante. E questo rimane. Con caratteristiche dei centrocampisti che non sanno cosa vuol dire difendere. Lo devono imparare. Torniamo alla classifica: questo è necessario per creare un Bologna da parte sinistra”.
Sinisa ha cambiato tanto in questa stagione: le ali, ad esempio. Ha affermato di aver cambiato modulo perché, finora, non gli hanno dato quello che si aspettava.
“Vero. L’ha detto proprio a noi, in diretta su Sky Sport. Però, le caratteristiche dei giocatori le puoi modellare, non cambiare. Orsolini, Skov Olsen e Sansone sono attaccanti esterni, non esterni a cui chiedere di difendere. Ma questo rientra nella logica delle cose, delle loro caratteristiche tecniche”.
Tu che ne pensi della difesa a 3? Con la Lazio ha funzionato perfettamente ma Mihajlovic non sembra così convinto.
“Sinisa vuole rimettere gli attaccanti in campo, non tenerseli di fianco in panchina. Ma questo sarà il percorso di questa squadra: Barrow gioca meglio di fianco a Arnautovic, quindi la difesa a tre, che poi diventa a cinque, è necessaria. L’esplosione di Theate, insieme alle prestazioni di Barrow sono gli elementi che impongono a Sinisa di confermare la difesa a tre”.
Arnautovic che impressione ti ha fatto?
“Mi è sembrata la scelta giusta per sostituire Palacio, che è bravo tecnicamente ma contribuisce poco a creare superiorità nell’area. Arnautovic è comunque buono tecnicamente ma occupa l’area molto di più. Alla fine, anche se conteranno i gol fatti, non bisogna guardare solo a quello ma a quale contributo saprà dare alla squadra”.
Fonte: Federica Lodi per il Resto del Carlino
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