Bologna FC
Il Resto del Carlino – Intervista a Nico Dominguez: “Voglio crescere e fare bene qui”
Dai campi polverosi di Liniers, sobborgo di Buenos Aires, a giocare la Copa America fianco a fianco con un certo Lionel Messi: “Non parlo molto con lui perché lo rispetto, preferisco osservarlo e studiarlo: è un esempio”. La storia di Nico Dominguez parte da Haedo, piccolo paesino nell’area metropolitana di Buenos Aires; esordisce fra i professionisti con la maglia del Velez Sarsfield, da sempre grande fucina di talenti in Argentina. Per i tifosi del Fortin di Liniers diventa quasi subito el Principe e, dopo tre anni in patria, al Bologna basta poco per convincersi del suo grande potenziale. Così, dopo essere stato acquistato nell’agosto 2019, Dominguez arriva in Italia nel gennaio 2020, ereditando la pesante maglia numero 8 di Giacomo Bulgarelli. Ma al giovane argentino la personalità non è mai mancata, come si può notare ogni volta che scende in campo: giocate di classe e qualità mixate alla tipica garra sudamericana sono valse a Nico Dominguez prima la convocazione in nazionale a soli 21 anni nel 2019, poi la Copa America vinta nella scorsa estate. Ma, soprattutto, Nico Dominguez è ora perno fondamentale del centrocampo disegnato da Sinisa Mihajlovic, che spera con tutto sé stesso di poterlo avere a disposizione per la sfida di sabato sera contro il Milan: “Sto bene, penso di esserci contro i rossoneri, sono ottimista” dice l’argentino, che in settimana ha lavorato a parte a causa di un piccolo problema al soleo avvertito a fine partita contro l’Udinese. E per la prossima sfida Dominguez dice che servirà una prestazione ad alta intensità per battere questo Milan. Una sfida a cui il Bologna arriva da 8° in classifica, a soli due punti di distanza da Juventus, Atalanta e Lazio. A ridosso del gruppo delle squadre che si giocheranno lo scudetto, dunque, obiettivo dichiarato e adesso ribadito anche da Dominguez: “l’obiettivo è stare nel lato sinistro della classifica, nei primi 8/9 posti”. C’è anche un po’ di rammarico nelle parole dell’argentino, che ripensa ai 4 punti persi contro Genoa e Udinese che potevano proiettare i rossoblu ancora più in alto.
Dominguez ha parlato anche della sua posizione in campo, piazzato davanti alla difesa più per necessità che per altro, visto il problema che tiene tutt’ora ai box Jerdy Schouten: “Mi piace questo ruolo, l’ho fatto anche in Argentina: certo, per caratteristiche preferisco stare più avanti, ma non è un dramma”. Anche perché dire di no a Sinisa Mihajlovic è tutt’altro che facile. Dominguez ne parla come una persona molto convincente, che si arrabbia molto ma come fanno tutti. Sta cercando di migliorarlo soprattutto nella fase di non possesso. Conseguenza, dopo i 9 goal in 75 presenze con la maglia del Velez per ora l’argentino ha segnato solo una rete nelle sue 52 partite con la maglia rossoblu: “È sempre bello fare goal ed è vero, in passato ne facevo di più. Ma il bene della squadra viene prima”. Potrà allora ripiegare sugli assist, come quello meraviglioso di domenica scorsa ad Udine.
Parlando della stagione in corso, Dominguez indica le due disfatte contro la Ternana e l’Empoli come i momenti di svolta per il Bologna, soprattutto a livello di testa. Ha parlato anche dell’importanza dell’arrivo di Arnautovic, che ha portato molta esperienza: “È molto esigente, ma per primo con se stesso”. Parlando sempre dei compagni, Arthur Theate è finora la rivelazione del Bologna secondo Nico Dominguez, che interrogato invece su chi scommetterebbe, ha fatto il nome di Andreas Skov Olsen, di cui dice che ha potenzialità e un mancino pazzesco, ma che deve trovare la continuità, un po’ come capitò a lui l’anno scorso.
Una stagione da 7 in pagella, finora, per il Bologna secondo Nico Dominguez, che è molto più severo con sé stesso si auto-assegna un 6. Intanto, però, le voci intorno al ragazzo classe 1998 non fanno che aumentare, provenienti soprattutto da Madrid sponda Atletico. “Non penso a queste voci” dice Dominguez, “Voglio crescere e fare bene qui. Per il resto ci sarà tempo”. Anche perché l’argentino pare trovarsi bene in Italia: in una città come Bologna, poi, per un appassionato di basket come lui, ancora di più: “La Virtus in questo momento è più forte, ma anche la Fortitudo mi piace. Tranquilli” aggiunge, probabilmente per mettere d’accordo un po’ tutti, “io tifo solo per i Lakers”.
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