Bologna FC
Il Resto del Carlino – Melting Pot Bologna: quanti stranieri sotto le due Torri!
Quello che sta nascendo dalle vive mani di Riccardo Bigon e Walter Sabatini è un Bologna sempre più internazionale. Parliamo di quello che i sociologi definirebbero come un Melting Pot: un calderone dove vi è una mescolanza di culture e tradizioni, che convivono tra loro. Di padre serbo e madre croata, Sinisa Mihajlovic siede al timone del Club di tale Joey Saputo, canadese di origini siciliane, il cui brand è portato avanti da Chris Winterling, anche lui straniero e proveniente dalla Germania. Come scrive Massimo Vitali su “Il Resto del Carlino”, senza contare le possibili future operazioni di mercato sono 22 gli stranieri accasati a Casteldebole, in rappresentanza di 16 Nazioni e più del doppio degli italiani in rosa. Un Bologna multiculturale che trova nell’Olanda il maggiore apporto numerico di giocatori, con Dijks a spianare la strada agli arrivi di Denswil e Schouten. Ma prima della terra dei tulipani è stato l’Uruguay la fonte alla quale attingere: Andreolo, Sansone e Fedullo diedero il là alla formazione dello “squadrone che tremare il mondo fa”, insieme ad un esodo sotto le due Torri di calciatori provenienti da Montevideo e dintorni. Jensen e Plimark nel dopoguerra hanno portato la scuola danese all’ex Littoriale, seguiti alla riapertura delle frontiere da un’ondata di sudamericani (argentini e brasiliani), nonché dell’arrivo di un filone svedese garanzia di sicurezza e qualità con il duo Andersson-Ingesson. Le radici di questa internazionalità, però, partono sin dalla nascita dei rossoblù: fu infatti lo svizzero Louis Rauch uno dei tre fondatori del Bologna, nato il 3 Ottobre 1909 e divenutone poi presidente. Caso vuole che a ricevere i natali quel giorno insieme al Club felsineo fosse Giuseppe Saputo, nonno dell’attuale chairman Joey Saputo.
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