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Il Resto del Carlino — Mihajlovic incorona Soriano: ecco il nuovo capitano rossoblù

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Nonostante alcune tendenze del calcio moderno facciano storcere il naso agli appassionati più nostalgici, che lamentano come la parte passionale del gioco stia andando via via scomparendo, lo sport più seguito sul pianeta conserva una significativa aura romantica. Se così non fosse non potrebbe unire ed emozionare milioni di persone e sarebbe già venuto meno.
Pier Paolo Pasolini, celebre tifoso del Bologna legato ai colori rossoblù da un sentimento viscerale, definì in una delle sue frasi più celebri il calcio come un rito, “l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo”. E come tutti i rituali si nutre di metafore, significati e sacerdoti. Uno dei simboli maggiormente ricchi di valore scende in campo ogni domenica al braccio del condottiero e demarca il leader del gruppo.
 
La fascia di capitano è la corona dello spogliatoio, e nel regno rossoblù oggi il trono è vacante. Dal ritiro di Pinzolo emergono però forti segnali che lasciano pochi dubbi su chi sia il prescelto di Sinisa Mihajlovic per ricevere il mandato.
Nell’amichevole disputata contro la Bagnolese a guidare in campo i propri compagni è stato il miglior marcatore della squadra nella scorsa stagione: Roberto Soriano. La cautela con cui il futuro re ha commentato la propria investitura sono la migliore testimonianza di come sia consapevole del ruolo che sarà chiamato a ricoprire: “In ritiro Mihajlovic ha dato a me la fascia, ma vediamo quello che verrà deciso quando si tornerà a Casteldebole”.
 
Oltre ad aver meritato i gradi sul campo nell’ultimo campionato, giocando la miglior stagione della carriera, Soriano è uno dei pochi elementi della rosa a vantare l’esperienza necessaria per poter guidare i compagni più giovani. “Dopo l’addio di tanti giocatori esperti mi sto accorgendo che in questo gruppo sono uno dei più vecchi. — ammette il centrocampista — Indossare la fascia sarebbe motivo di orgoglio e ovviamente comporterebbe qualche responsabilità in più. Ma io le responsabilità me le prendo sempre”. Mentre prende tempo e rimanda i discorsi sull’incoronazione al ritorno in città parla già da capitano.
 
Il carisma ha tante strade per entrare nel temperamento di un uomo; la sua forma meno appariscente si conferma verosimilmente quella più nobile ed efficace. Il leader naturale è silenzioso, non ha bisogno di alzare costantemente il tono per richiamare l’attenzione su di sé. I comportamenti parlano meglio di qualunque discorso e l’esempio insegna molto di più di qualsiasi spiegazione. Ecco ciò che Sinisa cerca nel suo nuovo luogotenente: un esempio per i tanti ragazzi di talento di cui è composta la rosa, che hanno però bisogno di qualcuno che indichi loro la via per ottenere il massimo dalle proprie doti. Proprio a loro sono rivolte le parole di Soriano: “probabilmente sono stanchi di sentirsi dire che bisogna lasciare loro il tempo di crescere”. Una vera chiamata alle armi per far uscire il carattere che certamente deve aver riconosciuto nei compagni più giovani. Il messaggio è tanto chiaro quando diretto: il tempo dell’apprendimento è finito, ora è il momento di emergere e di affermarsi.
 
Il nuovo ruolo sarà anche un ulteriore stimolo personale per lo stesso Soriano, che con i 9 gol della passata stagione ha sperato fino all’ultimo di poter partecipare alla campagna che ha portato gli Azzurri sul tetto d’Europa. “Il prossimo anno ci sono i Mondiali ed io sto già lavorando per potermi meritare questa possibilità”. L’obiettivo è fissato e non si può dire che non sia ambizioso. La speranza dell’allentare, come di tutto l’ambiente, è che l’entusiasmo e l’aspirazione del capitano possano contagiare l’intero gruppo.
 
Le ultime parole di Soriano sono per un compagno, non a caso quello più talentoso: “Vignato è davvero forte e se mostrerà di meritarlo è giusto che possa giocare al posto mio. […] Prima di tutto viene l’interesse della squadra”. Viene difficile pensare che Mihajlovic possa fare a meno del proprio capocannoniere nell’ultimo campionato, ma il significato si nasconde oltre le parole: il Bologna viene prima di tutti. Basta questo per capire come la fascia sia finita in ottime mani.
 
Fonte: Massimo Vitali, Il Resto del Carlino

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