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Il Resto del Carlino – Orsolini veste azzurro, Skov Olsen in grigio

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Marcello Giordano, dalle colonne del Resto del Carlino, ci racconta la situazione di due dei giocatori rossoblù su cui tutto il pubblico bolognese aveva più aspettative, nel momento più nero dei rossoblù.

Oggi a Coverciano la chiamata alle armi della nazionale italiana guidata Roberto Mancini. Il tecnico azzurro prepara le sfide con Bosnia e Armenia con la consapevolezza di chi può sperimentare, visto che la qualificazione ai prossimi Europei è già stata centrata, e qui entra in gioco Riccardo Orsolini. Da quando Mihajlovic siede sulla panchina rossoblù, il ragazzo ascolano ha trovato la sua collocazione naturale in campo, e con essa è riuscito a dare il meglio di se: 6 gol e 3 assist nella seconda parte di stagione scorsa, 2 reti e 3 assist in questo primo scorcio di campionato.

Chiamata a sorpresa. Mancini ha scelto di avere alla sua corte il numero 7 rossoblù nel suo momento più nero, rigenerandolo: Orsolini con tra il Sassuolo è stato tra i migliori in campo, sfiorando anche la doppietta. E se la concorrenza non mancherà , per il Bologna è un vanto che dimostra che l’investimento fatto non fosse poi così poco azzeccato. Dopo Verdi, Giardino e Diamanti, un nuovo rossoblù sbarca in azzurro e, come dicevamo, una parte del merito può essere attribuita a Sinisa, da sempre valorizzatore di giovani talenti: fu lui a lanciare Donnarumma al Milan e Lyanco prima a Torino e poi a Bologna.

 

Caso Skov Olsen. La lista dei talenti allevati dal Mihajlovic si sarebbe dovuta allargare, visti i tanti giovani dall’ottimo pedigree atterrati sotto le due torri, uno su tutti viene etichettato in patria come predestinato, ma qui a Bologna ha fatto vedere più bassi che altri. Che Skov Olsen i numeri ce li abbia è indubbio, altrimenti non si spiegherebbero i fari di mezza Europa puntati su di lui nell’estate scorsa. L’impatto con la Serie A e con l’ambiente rossoblù è stato però faticoso, rivelando una personalità ancora da costruire e poco coraggio, al contrario per esempio del compagno di reparto Orsolini, a cui quelle doto non mancano nemmeno nelle giornate più nere. I giorni estivi di tiramolla erano stati da preludio alla situazione che si andava creando, il danesino deve trovare il coraggio di osare, per lui l’assenza di Mihajlovic sembra pesare più che agli altri.

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