Il Resto del Carlino – Rivoluzione rinviata, tutte le possibili cause

Un punto conquistato in due partite, una difesa improvvisata a fronte di un mercato in ritardo, diversi giocatori scontenti pronti a partire: questa la delicata situazione in cui si trova il Bologna dopo appena due giornate di campionato.

Unica nota positiva di questi ultimi giorni, l’arrivo di Nikola Moro, nonostante il centrocampista debba scontare un turno di squalifica rimandando così l’esordio, come accaduto per Ferguson con Lazio e Verona.

Il piano iniziale, eppure, era stato presentato diversamente. Giovanni Sartori, nel giorno della sua presentazione come nuovo responsabile dell’area tecnica, sottolineava: “Non stravolgeremo la squadra”, per poi aggiungere, subito dopo l’uscita dei calendari: “Sarà importante partire forte, dovremo farci trovare subito pronti”.

Allo stato attuale, il Bologna, sembra tutt’altro che pronto. La decisione di Saputo di proseguire il sodalizio con Sinisa Mihajlovic per ora non sta pagando. Il tecnico rossoblù, dopo aver lavorato per un mese al 3-4-2-1, con l’idea di rilanciare fantasisti ed esterni, è tornato sul 3-5-2, sotto consiglio dei veterani.

Per Orsolini, Vignato e Barrow, dunque, poco spazio, ma tante offerte sul tavolo, a testimonianza che quella rossoblù sia comunque una rosa di valore. Fenucci, Sartori e Di Vaio sono stati chiari: questi tre giocatori possono partire o in prestito (Vignato) o solo a fronte di offerte irrinunciabili. L’idea è quella evitare qualsiasi tipo di rimpianto, come accaduto con Skov Olsen, venduto a gennaio al Bruges, dove in 21 partite ha messo a referto 10 gol e 9 assist.

Con il contratto di Mihajlovic in scadenza nel 2023, l’idea della società è quella di non perdere i propri giocatori di talento per poi, eventualmente, rilanciarli con un nuovo tecnico ed un nuovo sistema di gioco.

Sarà il tempo a dire se la scommessa sia stata vincente o meno.

Fonte: Marcello Giordano, Il Resto del Carlino

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