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Il Resto del Carlino – Saputo è già ripartito: decisioni rinviate a giugno

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Da quando il Bologna ha perso in casa contro la Fiorentina (era il 5 dicembre), i punti raccolti sono a malapena 9 in 14 partite, solo 6 nelle 10 gare del 2022. Numeri che non possono lasciare indifferenti, a maggior ragione se si guarda la classifica dei punti raccolti nel girone di ritorno, dove il Bologna è al terzultimo posto: dietro ai rossoblù solo Venezia ed Empoli.
Numeri che non saranno passati inosservati nemmeno a Saputo.

Proprio il patron era in tribuna al Dall’Ara domenica sera, e, una volta fischiata la fine della gara si è levata una sonora contestazione verso giocatori e società. C’è stato anche chi, però, ha continuato a sostenere la squadra.
Risultato: tifoseria divisa ancora una volta.

Saputo è ripartito alla volta del Canada proprio ieri. Dopo la partita contro l’Atalanta c’è stato un confronto tra tutti i dirigenti (patron compreso) nello spogliatoio. Confronto durato una ventina di minuti, a cui Mihajlovic non ha partecipato.
Ieri nessun faccia a faccia a Casteldebole, che è rimasto vuoto dal momento che la squadra osserverà ora due giorni di riposo e riprenderà gli allenamenti solo domani.
Insomma, le decisioni del presidente sembrano rimandate a giugno. Sotto la lente d’ingrandimento ci sono Bigon e Mihajlovic

Numeri alla mano, sono 120 le sconfitte in Serie A dell’era Saputo (a fronte di 257 gare), e questo significa che una volta su due a vincere sono gli altri.

E ora? Il Bologna ha davanti ancora 9 partite, e tra queste ci sono da affrontare ancora il Milan (prossimo avversario dei rossoblù dopo la sosta), la Juventus, la Roma, il Sassuolo e l’Inter.
Proprio i nerazzurri ieri hanno presentato l’ennesimo ricorso al CONI per la vittoria a tavolino per la gara del 6 gennaio.
Ciò che fa dormire tranquilli sono gli 11 punti che distano tra il Bologna e il Venezia e il Genoa (rispettivamente al terzultimo e al penultimo posto), tuttavia bisogna concludere il campionato al meglio, possibilmente superando i 40 punti.

Ciò che Sinisa spera (e si aspetta) è un finale di campionato dignitoso, cosa che gli permetterebbe di avere più chance di rimanere alla guida del Bologna anche la prossima stagione. Anche se va detto che il contratto il tecnico serbo ce l’ha e scade solo nel 2023.
Tuttavia, non si può nemmeno escludere che la dirigenza prenda in considerazione l’ipotesi della rescissione, ma in questo caso la trattativa non sarebbe delle più semplici.

(Fonte: Il Resto del Carlino, Massimo Vitali)

 

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