Resto del Carlino – Serve un mercoledì da leoni

E’ l’ora di riscrivere la storia: 46 anni dopo, il Bologna è di nuovo in finale al Torneo di Viareggio.

Merito di Emanuele Troise e dei suoi ragazzi, chiamati oggi all’impresa: finalissima contro il Genoa, alle ore 15, in quel del “Picco” di La Spezia; arbitrerà il signor Banti. La partita sarà trasmessa in diretta televisiva su Raisport e da Radio Nettuno. Costo dei biglietti: 15 euro in gradinata, 25 in tribuna (20 il ridotto). Insomma, come detto, servirà un mercoledì da leoni: come nell’omonimo film del 1978 di John Milius, dedicato al mondo del surf. E anche qua, trattasi di sport e di onde da cavalcare: seppur sul campo da calcio.

Con una squadra pronta a superare l’ultimo ostacolo: quello di un Genoa pronto a dare filo da torcere. Ma Troise ha pronto l’asso nella manica: una formazione, cioè, mischiata rispetto alle ultime partite. Per far rifiatare i suoi e non dare punti di riferimento all’avversario. A proteggere Fantoni, ecco dunque Kastrati, Cassandro e Busi, mentre davanti dovrebbe tornare titolare Krastev. E poi Leonardo Stanzani, il fantasista, che da piccolo, prima del pallone da calcio, aveva iniziato col pattinaggio su rotelle; Leonardo Mazza, il capitano, che si innamorò dello sport più bello del mondo ad Atene, a 6 anni, in quella famosa finale tra Liverpool e Milan, vinta dai rossoneri per 2-1 (indovinate con doppietta di chi?). Alex Cossalter, il bomber: autore di tre reti nelle ultime tre partite del torneo. Vicinissimo alla Juventus qualche anno fa ed ora punta di diamante del rossoblù. Il piccolo Romario, lo chiamava il suo allenatore.

Morale della favola: la Primavera è ad un passo dal traguardo e non vuole fermarsi. Il Torneo di Viareggio manca in bacheca dal 1967, anno in cui i “cinni” di allora sconfissero la Fiorentina in un inedito Derby dell’Appennino; sei anni più tardi, l’ultima finale, sempre contro i viola. Stavolta vinta però dai cugini d’Oltreappennino.

Possiamo essere eroi, diceva David Bowie. Solo per un giorno. La Primavera lo sa: e scende in campo, oggi, con tutta una città a sostenerli.

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