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Il resto del Carlino – Setti: “Per il Bologna confermare il decimo posto è qualcosa di grande”
Nell’intervista di Massimo Vitali de “Il Resto del Carlino”, Maurizio Setti – insieme a chi si imbatte nella lettura – sogna, quando dice che, ai tempi di Guaraldi, “con un milione e mezzo potevamo prendere Verratti e Sansone”. Peccato, però, che la realtà erano i 54 milioni di euro di debiti.
Per questo, l’attuale presidente del Verona – con un passato nella dirigenza prima del Carpi e poi dei rossoblù – reputa Saputo un uomo che sotto le Due Torri ha iniziato “un percorso di crescita, che adesso può cominciare a dare i suoi frutti: è stato costretto a spendere tanto, il calcio è un giochino pericoloso e costoso”. A maggior ragione se, a fine stagione, si retrocede, come gli successe nel 2016 con Bigon in dirigenza: “Persona seria e corretta, ma non si può giudicare l’operato di un diesse sulla base di una sola stagione. A Bologna invece lavora da tre anni, è più facile farsi un’idea”.
Quest’anno, Maurizio Setti ha festeggiato sette anni in gialloblù, ma da matricola “per come è strutturata la Serie A oggi la forbice tra le medio-grandi e le neopromosse va sempre più allargandosi. Se hai un occhio attento ai bilanci allora devi avere delle idee, ma purtroppo le idee le hanno anche i club con maggiori risorse”.
A differenza del Bologna, che dopo il girone di ritorno della scorsa stagione prova ad alzare l’asticella: “I primi sei-sette posti sono blindati e tra le squadre di medio livello tante stanno lavorando bene: confermare il decimo posto della scorsa stagione vorrebbe dire aver fatto qualcosa di grande”.
In ultimo, dopo aver esaltato la scelta dei rossoblù di tenere Mihajlovic in panchina, chiude con “forse il Bologna [domenica, ndr] ha i favori del pronostico, ma in casa nostra non possiamo mica regalare punti”.
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