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Il Resto del Carlino – Soriano: «Bologna, ci abbiamo riprovato. Ora lavoro per riprendermi e iniziare una nuova sfida…»

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Quattro anni non passano facilmente. Non lo fanno, forse da nessuna parte: di certo non lo fanno a Bologna, una piazza storicamente calda, dove l’affetto dei tifosi sa farsi sentire forte. E dove sicuramente forti, spesso, sono anche le pressioni: ma questa è una cosa che non ha mai spaventato Roberto Soriano, un ragazzo che via via ha saputo farsi spazio in termini di carisma e importanza all’interno dello spogliatoio, divenendo infine immagine rossoblù degli ultimi anni, oggi intervistato dal Carlino.

Il possibile ritorno

Una storia d’amore da quasi centocinquanta presenze, che tra l’altro avrebbe anche potuto non interrompersi. Perché quest’estate il ritorno di Roberto è stato davvero possibile, per qualche frangente addirittura all’orizzonte. Poi non se n’è fatto nulla, anche se “… Bologna mi manca, eccome se mi manca. Io e la mia famiglia abbiamo vissuto anni splendidi qui, un rapporto stupendo con la gente… C’erano altre offerte, ma ho sempre voluto aspettare. L’ho sempre detto: se ci fosse stata la possibilità, sarei stato contento di continuare”, non risultando fatalista circa il proprio infortunio: “Direi di no (che non abbia influito), credo avessero già le idee chiare su di noi, se penso anche a Nicola (Sansone): ha fatto gli ultimi due mesi alla grande, ma poi stava spesso in panchina”.

Il nuovo corso

Dei senatori, insomma, è rimasto solo De Silvestri, anche se con gli altri ex compagni “abbiamo ancora i gruppi Whatsapp”. Dove magari si parla ancora del Bologna, che Roberto ha scelto sapientemente di evitare nel contatto fisico del Dall’Ara, onde evitare qualsiasi tipo di speculazione e voce da dover smentire, ma che segue costantemente: “Le dico la verità, non mi aspettavo una partenza così forte. Quando ad agosto sono andati via Schouten, Arnautovic e Dominguez ero un po’ preoccupato, ma poi hanno preso gente forte, costruito una rosa completa. E i risultati si vedono”. E chiosa: “Zirkzee ad esempio non mi sta stupendo, perché negli allenamenti si sono sempre viste le sue qualità. È un attaccante moderno, completo: gli servivano solo fiducia e continuità”.

All’orizzonte

Ora, il prossimo step del percorso rossoblù si chiama Toro, con cui sarà “la solita gara contro le squadre di Juric, molto fisiche, che vivono degli uno contro uno e non ti fanno giocare, ma contro cui i rossoblù sanno soffrire e hanno le qualità per fare male”, quello di Soriano una nuova avventura da calciatore: “Con la mia famiglia siamo tornati a vivere a Genova, la città di mia moglie. Sto lavorando per riprendermi dalla ricaduta al ginocchio che ho avuto a fine campionato. Ho una grande voglia di tornare in pista, per febbraio sarò al cento per cento”, precisando per giunta (a seguito delle voci circa un suo possibile approdo alla Samp), che la categoria non sarebbe un problema, e i contatti con i doriani “c’erano stati anche, ma mi ero appena rifatto male. E io se firmo, il giorno dopo mi alleno… non lo faccio per portami a casa un contratto come tanti”.

Tra poco, l’anniversario della scomparsa di Mihajlovic

Un singolo ricordo sarebbe troppo poco. Gli devo tanto, forse tutto, come allenatore, ma lui non era solo calcio, anzi: Sinisa dava tantissimo nel rapporto umano. Tutto il mondo ha visto il carattere mostrato durante la malattia, il bene che ha voluto a noi e al Bologna. Ci chiedevamo perché in quei momenti non pensasse a riposarsi, a stare con i suoi cari. La risposta è che lui non ci ha mai voluto lasciare soli”.  

(Fonte: Il Resto del Carlino – Gianmarco Marchini)

 

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