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Il Resto del Carlino – Svanberg, è tempo di cessione
L’avventura di Mattias Svanberg con la maglia rossoblù pare essere arrivata definitivamente al capolinea. La paura di perdere il giocatore a zero tra un anno inizia a farsi pressante, motivo per cui, sarà lo stesso Bologna a passare al contrattacco cercando possibili offerte per lo svedese.
Con il contratto in scadenza nel 2023, Svanberg potrebbe firmare a zero già dal prossimo gennaio, un’eventualità che il Bologna non prende nemmeno in considerazione. D’altronde, si tratterebbe di una grossa perdita per le casse rossoblù, dopo che la società era arrivata a rifiutare 15 milioni da parte del Milan nel gennaio 2021, scommettendo su un rinnovo che non arrivò mai.
L’annata del centrocampista svedese, inoltre, è stata ben al di sotto delle aspettative. Tre gol e due assist nella prima parte di campionato, nessun acuto nella seconda. Un rendimento al ribasso che ha portato a scemare gli interessi delle squadre inglesi. Il Tottenham si è defilato, il Southampton ha offerto cinque milioni, ma si tratta pur sempre di una squadra che è arrivata quindicesima in classifica, non di un top team.
“Mai più un caso Svanberg”, queste le parole di Fenucci in occasione della presentazione di Sartori, mentre Saputo ha tuonato: “Voglio che gli investimenti fruttino, in classifica o a bilancio”.
Uno dei primi compiti di Giovanni Sartori, dunque, sarà piazzare Mattias Svanberg, senza aspettare offerte, ma andandole a cercare. Fiorentina, Atalanta, Sassuolo, Monza, sono tutte squadre che potrebbero cercare un centrocampista, anche se nessuna si avvicinerà più ai 15 milioni rifiutati da Bigon.
La base d’asta parte da 10 milioni, ma con disponibilità a trattare. Si spera in un’offensiva inglese, dove i club hanno disponibilità sicuramente maggiore.
Ciò che è certo, è che l’avventura in rossoblù dello svedese è terminata, come confermato dallo stesso Di Vaio, secondo il quale non ci sono più possibilità di ricucire. Scegliendo la strada intrapresa da altri calciatori (si veda Bremer con il Torino), avrebbe potuto rinnovare per un anno, giocare tranquillo e scegliere a fine anno l’offerta migliore tra le tante che gli sarebbero arrivate.
Ora, invece, è una corsa contro il tempo.
Fonte: Marcello Giordano, Il Resto del Carlino
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