Bologna FC
Il ritorno dell’Ex: Bologna-Lazio
Gli ex della 24esima giornata di Serie A tra Bologna e Lazio sono due, entrambi sponda rossoblù. L’allenatore Sinisa Mihajlović ha vestito, da calciatore, la maglia biancoceleste dal 1998 al 2004. Gli anni alla Lazio rappresentano per Sinisa l’apice della sua carriera. Non ha mai realizzato così tanti gol (33) con una sola maglia, che sono accompagnati da 12 assist in 193 partite totali. Numeri che lo rendono uno dei difensori più prolifici della storia del club biancoceleste. Con il club di Formello, Mihajlović ha vinto un Campionato Italiano (1999-2000), 2 Supercoppa Italiana (1998 e 2000), 2 Coppa Italia (1999-2000 e 2003-2004), una Coppa Uefa (1999) e una Coppa delle Coppe (1998-99).
Dal 2019 è in pianta stabile alla guida della formazione rossoblù, tra alti e bassi continua la sua esperienza in Emilia-Romagna dove sta provando da inizio anno a ridimensionare obbiettivi prima e sogni poi. Resta comunque un allenatore che da tanto alla rosa e alla città. Prima del 2019, Sinisa è stato al Bologna nella stagione 2008-09 dove ha iniziato la sua avventura da allenatore in prima. Oltre il tecnico, in rossoblù c’è un altro doppio ex della partita: Lorenzo De Silvestri. Il terzino romano con i biancocelesti ha iniziato la sua avventura tra i professionisti esordendo il 23 luglio 2005, a 17 anni, nella competizione Intertoto. Da quel momento, fino al 2009 (anno in cui lascia la Lazio) De Silvestri ha collezionato 69 presenze, 2 gol e 3 assist. La scorsa estate il terzino è approdato alla corte di Mihajlović, al momento in maglia rossoblù vanta 18 presenze e 1 gol.
Diversi sono i doppi ex che negli anni hanno vestito entrambe le maglie. Tra quelli che hanno lasciato maggiormente il segno abbiamo: Beppe Signori, Marco Di Vaio, Kennet Anderson, Roberto Mancini, Stefano Pioli.
Signori, che di recente è stato assolto dall’accusa di aver truccato il risultato della sfida tra Piacenza e Padova, ha vestito prima i colori biancocelesti, dal 1992 al 1997. Lo score è di 127 gol e 9 assist in 195 partite. È il terzo marcatore di sempre del club biancoceleste. Poi quelli rossoblù, dal 1998 al 2004, vincendo un Intertoto (1998) e realizzando 84 reti in 176 incontri. Al Bologna, sebbene non abbia collezionato gli stessi numeri che aveva realizzato con i biancocelesti, ha giocato alcune delle sue migliori stagioni riuscendo a diventare un beniamino dei tifosi. L’affetto ricevuto dalla gente l’ha portato a stringere un legame così forte con la città da restarci e viverci.
Storico centroavanti del Bologna, oggi responsabile scouting, Marco Di Vaio, ha iniziato a tirare i primi calci ad un pallone con la maglia biancoceleste. Dopo aver svolto tutta la trafila delle giovanili nel 1993 viene aggregato alla prima squadra. In due anni da professionista con la Lazio, Di Vaio ha giocato 18 partite e realizzato 6 gol. Al Bologna, l’attaccante romano ha giocato dal 2008 al 2012. In 148 partite ha realizzato 66 gol e 17 assist, diventando il 16esimo marcatore della storia del Bologna. Anche lui, molto legato alla città e alla squadra, ha deciso di continuare a vivere e a lavorare in città.
Kennet Andersson con il Bologna ha giocato due volte. Una prima volta dal 1996 al 1999 ha giocato 86 partite, realizzando 26 gol e vincendo un Intertoto. La seconda volta, di ritorno da una breve parentesi con la Lazio dove gioca soltanto due partite, in rossoblù giocherà altre 28 partite segnando 7 gol.
Roberto Mancini con il Bologna ha iniziato la sua avventura calcistica. Dopo aver disputato quasi tutti i campionati giovanili, nel 1981 viene aggregato alla prima squadra. La prima e unica stagione da professionista in rossoblù (1981-82) Mancini la vive da protagonista con 31 presenze e 9 reti. in 3 anni alla Lazio, dal 1997 al 2000, gioca 136 partite condite da 24 reti e 4 assist. Numerosi i trofei con la maglia biancoceleste: un Campionato, 2 Coppa Italia, una Supercoppa Italiana, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa Uefa.
Stefano Pioli, invece, con il Bologna ha iniziato la sua avventura da allenatore. Allenando prima gli Allievi Nazionali, vincendo il campionato, e poi la Primavera. È tornato poi nel 2011 alla guida della prima squadra. In 3 anni, dal 2011 al 2014, ha sempre raggiunto una salvezza tranquilla, ma la società a fine stagione (2013-14) decide di non confermarlo e Pioli si trasferisce alla Lazio. Guida i biancocelesti per due stagioni (2014-15 e 2015-16) in 91 partite conquista 152 punti, per una media di 1,67 punti per partita, riuscendo così a riportare la Lazio a giocare la Champions League.
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