Bologna FC
Il Ritorno dell’Ex, Venezia-Bologna: il calcio champagne di Maifredi e il salto di Inzaghi
Nessun ex in campo, ma una storia di panchine degna di essere raccontata: dal calcio champagne di Gigi Maifredi al legame “paterno” di Eusebio Di Francesco

Ritorna la Serie A, e con lei tornano anche i vecchi amori. È la volta di Venezia-Bologna: c’è chi si è cimentato indossando entrambe le maglie, chi si è fatto le ossa sedendo sulle due panchine, e chi, volente o nolente, per anni ha tifato per il Bologna per “motivi familiari”…

Eusebio Di Francesco, allenatore del Venezia (©Venezia FC)
Il calcio champagne di Gigi Maifredi: Bologna la vetta, poi pioggia di esoneri
Bologna, stagione 1989-90. Promozione lampo in Serie A, qualificazione alla Coppa Uefa e l’ascesa verso la Juventus. Luigi Icaro Maifredi stava per volare troppo vicino al sole, ma ancora non lo sapeva. È l’anno della sua consacrazione. Impossibile parlare di quel Bologna senza ricordare chi sedeva sulla sua panchina. L’uomo del calcio champagne: un gioco brillante, che tanto divertiva i tifosi rossoblù, ma non quelli bianconeri e i tifosi a venire. Quando Gigi Maifredi accetta la corte juventina, ancora non sa che quella stagione l’avrebbe chiusa il 7ª posizione, senza qualificarsi per le coppe europee, dopo 28 anni di presenza continua.
Maifredi tornerà a Bologna nella stagione 1991-92, allora retrocesso in Serie B, ma verrà esonerato all’undicesima giornata dopo la sconfitta contro la Reggiana e un bilancio di quattro vittorie, tre pareggi e quattro sconfitte. Ma è nel 1994 che sembrava aver ritrovato la strada giusta. Chiamato sulla panchina del Venezia alla terza giornata, in sostituzione di Gian Piero Ventura, Maifredi inizia il suo nuovo percorso incasellando due vittorie consecutive. Tuttavia, i risultati peggiorano progressivamente e dopo un bilancio di tre vittorie, tre pareggi e cinque sconfitte, arriva l’esonero anche dall’Isola di Sant’Elena.
L’impresa di Filippo Inzaghi con il Venezia, poi il salto nel vuoto con il Bologna
L’itinerario inverso lo ha invece percorso Filippo Inzaghi. Scelto come nuovo allenatore del Venezia a luglio del 2016, il club neopromosso in Lega Pro vince il campionato e viene promosso in Serie B con tre giornate di anticipo. L’anno successivo, il Venezia di Inzaghi conquista i play-off, ma viene fermato in semifinale dal Palermo. «Sono stati due anni fantastici, quello che abbiamo fatto non lo dimenticherò mai. Meritavamo qualcosa in più, ma nella vita bisogna fare delle scelte» aveva commentato Filippo Inzaghi. Scelte che si sono concretizzate nel salto in Serie A, alla guida della panchina rossoblù. Erede di Roberto Donadoni, con il Bologna le cose non vanno come sperato: al netto del girone d’andata, la squadra felsinea chiude al 18° posto con soli 13 punti in classifica. Il Bologna tocca la zona pericolosa della classifica e nel gennaio 2019 Filippo Inzaghi viene esonerato. A prendere le redini del club rossoblù sarà Siniša Mihajlović.

Filippo Inzaghi (© Bologna FC 1909)
Venezia-Bologna: una questione “paterna”
Tornando al presente, a guidare l’attuale panchina del Venezia c’è qualcuno che per anni ha fatto il tifo per la squadra rossoblù. Ebbene sì, perché dal 2016 al 2018, Federico Di Francesco, figlio del mister Eusebio Di Francesco, ha vissuto sotto le Due Torri. Due anni con i colori rossoblù, a formare la magica coppia con Simone Verdi. 52 presenze, 6 reti e 7 assist per Federico Di Francesco, dal 2023 centrocampista titolarissimo del Palermo. Giancarlo Marocchi nel 2017 commentava così: «Simone ha classe ed eleganza, è un giocatore che sta bene con la maglia del Bologna addosso. Federico, invece, non sbaglia una sola partita. Con loro in campo sembra di giocare in 13».

Federico Di Francesco a Bologna (©Bologna FC 1909)
Nessun déjà-vù: Venezia-Bologna senza ritorni
Nessun ex in campo domani pomeriggio in Venezia-Bologna, a differenza della gara di andata. Lo scorso 30 novembre, infatti, aveva trovato spazio Antonio Raimondo. L’attaccante classe 2004 di proprietà del club rossoblù, era in prestito al Venezia dallo scorso agosto, ma a gennaio ha risolto anticipatamente il prestito per trasferirsi in B alla Salernitana.
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