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Il ritorno di Full metal Giack: il soldatino rossoblù ora spera nell’azzurro – 8 nov

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Un’impressione, un’ipotesi neanche troppo velata era balzata agli occhi dei tifosi rossoblù e degli estimatori di calcio d’Italia nelle ultime settimane: Giack stava tornando ai suoi livelli. E il quinto minuto al Bentegodi di Verona ha dato l’ennesima conferma: Masina scende sulla fascia e la mette in mezzo. Giaccherini è li, non per caso, non per fortuna: segue l’azione, ci crede, sta bene psicologicamente oltre che fisicamente (e ci verrebbe da aggiungere un “finalmente”).Il resto è un gesto tecnico da manuale del calcio:  girata al volo di sinistro,di un istinto che solo i grandi giocatori hanno: 0-1 Bologna e strada in discesa per i felsinei. È una magia quella di Giaccherini, che in un paio di settimane ha ribaltato tutte le dicerie negative sul suo conto di inizio stagione: “è rotto, fragile, un giocatore poco affidabile”, questi i capi d’accusa principali che il Giack ha ricevuto dopo gli infortuni dell’avvio stagionale. E invece il Giack in primis ci ha creduto, ha lavorato sodo e ha rispolverato le doti che lo hanno contraddistinto nel corso della sua carriera: umiltà e sacrificio gli hanno permesso di rimettersi in piedi, di tornare a essere il “soldatino” perfetto agli ordini di Roberto Donadoni. Se poi a queste doti caratteriali ci si aggiungono le evidenti doti tecniche, eccovi servito un giocatore a 360 gradi, capace di fare per i 71 minuti giocati in quel di Verona non solo un’eccellente fase offensiva, ma anche un’egregia fase difensiva. Full metal Giack corre per sé e per i compagni, lo si trova ora sulla trequarti d’attacco, 30 secondi dopo a ridosso della propria area di rigore a dare una mano alla squadra: è il giocatore in più, quello che ti aiuta a vincere le partite. Chi lo sa bene è quell’Antonio Conte che già lo ha allenato alla Juve, e che con Giaccherini ha vinto due scudetti, tra l’altro. E Giack neanche a dirlo sottovoce, spera in quella chiamata in Nazionale che gli manca da un po’, lui che in azzurro aveva già preso parte alla onorevole spedizione in Polonia agli europei del 2012. Di certo il Giac visto nelle ultime uscite una chiamata in nazionale la meriterebbe sicuramente, considerato anche il livello non eccelso dei nostri attuali giocatori. Quale occasione migliore per il Ct se non le prossime amichevoli con Belgio e Romania per convocare e provare il fantasista rossoblù? Italia-Romania del 17 novembre si giocherà proprio a Bologna, in quel dall’Ara che ha segnato il ritorno di Giaccherini nel calcio che conta: può e deve essere l’occasione perfetta per completare il ritorno di Full metal Giack in azzurro, per continuare a deliziare la platea del dall’Ara, ma allargando l’invito all’Italia tutta. E allora l’invito è rivolto a mister Conte: il soldatino Giaccherini è pronto a diventare sergente in maglia azzurra.

 

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