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Il rosa del calcio – Irene Carmina, il sorriso di Chicco – di Valentina Cristiani

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IRENE CARMINA, MOGLIE DI FEDERICO AGLIARDI, SI RACCONTA A 1000 CUORI

La nostra giornalista Valentina Cristiani questa settimana ha intervistato Irene Carmina, moglie del portiere rossoblù, Federico Agliardi. Irene, avvocato, che sta studiando per diventare magistrato, fa alcune considerazioni sul ruolo in campo del marito, ma non solo: “Il ruolo del portiere è molto delicato e richiede un grande equilibrio. Federico è un ragazzo molto sereno ed equilibrato per cui il miglior modo per consolarlo dopo una sconfitta è non parlare troppo di calcio, ma vivere in modo sereno la quotidianità…”

 

A cura di Valentina Cristiani

 

 

Ciao Irene, innanzitutto grazie della disponibilità. Pronti..via! Raccontaci come sei riuscita a fare breccia nel cuore di Federico (Agliardi,ndr).

“Semplicemente essendo me stessa e mostrando giorno dopo giorno la purezza del mio sentimento”.

Quali sono le qualità e i difetti, se non siamo troppo indiscreti, di tuo marito nel quotidiano?

“Quanto a pregi e difetti di mio marito, Federico è una persona estremamente positiva, ha un cuore d’oro, è molto intelligente ed è estremamente dinamico sia fisicamente (è un vulcano, non si ferma mai!) sia intellettualmente (ha tantissimi interessi, dall’arte all’economia all’architettura) ed è per questo che nel quotidiano è impossibile annoiarsi con lui! Ma soprattutto Fede è un marito dolce, premuroso e comprensivo, sempre attento alle mie esigenze e pronto a darmi una mano tanto nelle piccole faccende di tutti i giorni quanto sostenendomi in ogni mia scelta professionale. Un suo difetto è il risvolto della sua eccessiva bontà perché ad essere troppo buoni si rischia di trovare chi ne approfitta”.

Come e quando ti ha chiesto di sposarlo? La cerimonia è stata emozionante come ti aspettavi?

“Mi ha chiesto di sposarlo nel Giugno di tre anni fa dopo quattro anni di fidanzamento. Ha organizzato tutto nei minimi dettagli: prima mi ha fatto preparare la valigia senza svelare la meta del viaggio (anzi, cercando di depistarmi con la complicità della mia famiglia!), mi ha portato in un’isola meravigliosa e lì ha prenotato l’intero ristorante per noi due, mi ha fatto una dichiarazione vecchio stile e mi ha regalato l’anello. È stato un momento indimenticabile, soprattutto perché inaspettato. Avevo 24 anni, mi stavo laureando in giurisprudenza e pensavo che di matrimonio si sarebbe parlato dopo la laurea e invece..ancora una volta mi ha sorpreso! La cerimonia alla Cappella Palatina è stata un’emozione unica! Ci ripenso spesso con grande tenerezza: mi tremavano le gambe e avevo la voce rotta dall’emozione, come del resto Federico che aveva perso anche la voce!”

Federico ti domanda consigli di lavoro? Le mogli, a tuo avviso, possono condizionare le scelte lavorative dei mariti? E, nel vostro caso?

“Alla base di un matrimonio felice, come dicevano i miei nonni, c’è la condivisione. Noi condividiamo tutto perché insieme le gioie si moltiplicano e le sofferenze si dividono. Detto questo, non mi piace intromettermi nelle scelte lavorative di mio marito e qualunque cosa rende felice lui di riflesso rende felice anche me. È chiaro che ogni moglie condiziona il proprio marito per cui è meglio sposare donne intelligenti”.

Lati positivi e lati negativi…di sposare un calciatore? Tu vivi lontana dai tuoi parenti, amici, ecc.. cosa ti manca di più?

“Il lato maggiormente positivo, a mio avviso, è la possibilità di viaggiare, di conoscere città e culture diverse, di vivere le emozioni forti che il calcio sa regalare. Di sicuro non ci annoiamo!!! Io, poi, giro il mondo con la mia famiglia da quando sono piccola e spostarmi non mi spaventa, ma al contrario mi stimola profondamente, anche se a Bologna ci rimarrei a lungo volentieri e chissà.. forse anche un domani a vivere. Ci sono, però, anche dei lati negativi. Innanzitutto, le mogli dei calciatori sono spesso sole a causa dei frequenti ritiri e vista la lontananza dalla famiglia e dagli amici. Poi, la vita di un calciatore, almeno per quanto mi riguarda, non è tutta lustrini come si potrebbe immaginare, ma è fatta anche di rinunce: niente discoteche, vita mondana e chiacchiere fino a tarda notte con gli amici. Il massimo che ci concediamo è cenare fuori qualche volta o andare al cinema. Per fortuna, tra noi mogli dei calciatori ci si appoggia a vicenda. Della mia città mi manca soprattutto la mia famiglia cui sono molto legata, il mare, il cielo azzurro e i profumi della mia terra”.

Prima delle partite Federico ha dei rituali scaramantici? Chi è il più scaramantico della coppia?

“ In realtà, nessuno dei due è scaramantico”.

Chi è più abile ai fornelli a casa? I vostri piatti preferiti?

“La più abile ai fornelli sono io e mi diverte provare ricette sempre nuove, anche se gli sportivi hanno un regime alimentare piuttosto rigoroso. Devo dire che anche Fede mi aiuta molto e ci sa fare: i suoi risotti sono deliziosi! Lui impazzisce per i dolci, in particolare per il tiramisù mentre per quanto riguarda i primi ama le linguine al nero di seppia. Tra i miei piatti preferiti, direi a pari merito un piatto tipico della cucina siciliana e un piatto bolognese doc: la pasta con pesce spada, melanzane e mentuccia e le lasagne”.

Sicuramente nel calcio il ruolo del portiere è quello più difficile, quello che viene subito criticato quando la squadra perde…come consoli tuo marito nei “momenti no”?

 

“È vero, il ruolo del portiere è molto delicato e richiede un grande equilibrio. Federico è un ragazzo molto sereno ed equilibrato per cui il miglior modo per consolarlo dopo una sconfitta è non parlare troppo di calcio, ma vivere in modo sereno la quotidianità. È fondamentale per un giocatore staccare la spina almeno quando si è a casa”.

Tu sei appassionata di calcio? Tifosa di quale squadra? Pensi si salverà quest’anno il Bologna? Se potessi dare, nel tuo piccolo, un consiglio a mister Pioli…

“Appassionata di calcio in senso stretto non direi. Chiaramente, sostengo mio marito e vivo le partite con grande pathos. Sono convinta che il Bologna si salverà perché gioca un bel calcio, ha un gruppo unito, un mister estremamente competente, una società seria alle spalle e un pubblico eccezionale che sostiene la squadra anche nei momenti difficili. E questo fa la differenza. Spero che anche il Palermo, squadra della mia città, possa salvarsi presto. Da piccola, invece, tifavo con mio fratello Roberto per il Milan di Gullit e Van Basten. Non mi permetterei mai di dare un consiglio a mister Pioli perché non ne ha alcun bisogno: non solo non ho il ruolo e le competenze per farlo, ma per di più nutro nei suoi confronti profondo rispetto e una grande stima umana e professionale”.

Federico ha un mental coach? Cosa pensate tu e lui di questa figura che sta prendendo sempre più piede?

“Federico non ha un mental coach. In ogni caso, per essere un calciatore professionista ci vuole grande equilibrio mentale e una forza interiore da vero stoico perché è facile cadere nel tranello dell’improvvisa esaltazione e dell’altrettanto repentino abbattimento, mentre occorre sempre mantenere il giusto equilibrio per cui reputo che avere un mental coach per incanalare correttamente le proprie energie positive non sia sbagliato, purché ci si affidi a persone competenti”.

Irene, parliamo un po’ di te: hai superato l’esame da avvocato, sei in attesa del bando per dare quello di magistrato, e attualmente lavori in uno studio legale a Bologna. Se Federico dovesse cambiare ancora città saresti disposta a rinunciare al tuo lavoro o lo manterresti comunque? Vivresti la relazione a distanza?

“Credo fermamente in due principi: l’unità della famiglia e l’importanza di realizzarsi pienamente come persona, anche professionalmente. Abbiamo vissuto a distanza due anni quando ancora non eravamo sposati perché stavo terminando i miei studi universitari. Ora che siamo sposati stare insieme è la cosa più importante.  Facciamo tanti sacrifici, ma sono convinta che un giorno ne raccoglieremo i frutti. D’altronde, per noi giovani, ahimè, la realizzazione professionale arriva tardi mentre la carriera del calciatore ha durata limitata per cui un giorno sarà lui a seguirmi. Devo dire che Fede in questo è stato eccezionale: non solo è sempre è stato il primo ad incitarmi a raggiungere i miei ambiziosi obiettivi (diventare prima avvocato, poi giudice), ma a 28 anni si è iscritto alla facoltà di Economia, dimostrandomi ancora una volta come con la volontà, il sacrificio e la determinazione si possa fare tutto. Per di più: ho un ottimo esempio in famiglia: mia madre, medico, ha sempre lavorato avendo tre figli e seguendo mio padre, anche lui medico, in giro per il mondo nei suoi congressi. La volontà non manca, poi vedremo cosa ci riserverà la vita”.

Quali sono i tuoi desideri di coppia e professionali per questo 2013?

“ Il desiderio per la coppia non è altro che quello di continuare ad essere felici insieme come sempre; a livello professionale auguro a mio marito di condurre il Bologna alla salvezza il prima possibile e regalarsi delle belle soddisfazioni, come ha fatto nel corso del 2012”.

Avete pensato di allargare la famiglia con un bebè?

“Amo le famiglie numerose, ma ancora io e Federico dobbiamo pazientare un attimo perché un bambino rivoluziona la tua vita e per godermi a pieno un momento così bello e importante senza rimpianti vorrei prima realizzarmi lavorativamente. Intanto, faccio da zia giocherellona e mi godo qui a bologna i bimbi delle altre mogli mie amiche”.
Quali sono i vostri hobby, le vostre passioni..cosa fate nel tempo libero?

“Viaggiamo, viaggiamo, viaggiamo. Se la mia più grande passione sono i viaggi e mi diverto ad organizzarli da sola, quella di mio marito è l’arte e amiamo le mostre d’arte moderna e contemporanea. Casa nostra rivela la profonda passione di mio marito per l’architettura. Ama Van de Rohe e si ispira, nell’architettura come nella vita, ad una sua celebre frase: “less is more”. Insomma è la qualità, anche dei rapporti, e non la quantità ciò che conta”.

Dulcis in fundo, possono esistere amicizie nel calcio? Voi ne avete?

“La vera amicizia, nel mondo del calcio come in generale, è rara e preziosa. Qui a Bologna Fede ha un ottimo rapporto con tutti i suoi compagni ed io mi trovo molto bene con le mogli di Cherubin, Morleo, Perez, Garics, Diamanti, Acquafresca e Guarente e ricordo sempre con affetto Malisa Di Vaio, Adriana Gillet e Micaela Ramirez”.

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