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In & Out – Medel: In, garra ed appartenenza

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Continua In & Out. L’analisi di oggi si concentra su un giocatore che, nell’arco della scorsa stagione, si è rivelato a dir poco fondamentale. Stiamo parlando, ovviamente, di Gary Medel. Il Pitbull sbarca a Bologna nell’estate del 2019 dopo l’esperienza con il Besiktas e viene subito buttato nella mischia nella prima partita della stagione vinta in casa contro la SPAL. Inizialmente impiegato come centrocampista centrale, successivamente verrà riscoperto da Mihajlović come difensore centrale, anche se, tra infortuni, andamento altalenante della squadra ed un impiego non sempre corrispondente alle aspettative, Medel, nell’estate del 2021, è stato molto vicino a salutare il Bologna.

Il passaggio alla difesa a tre nella stagione scorsa ha radicalmente cambiato le carte in tavola. Medel si è ritrovato, letteralmente, al centro del progetto tattico e tecnico del Bologna, guidando la difesa e salvando il risultato in più di un occasione, contribuendo attivamente ai 13 clean sheet della stagione rossoblù. Medel ha infatti totalizzato 33 presenze nell’arco della scorsa stagione, praticamente tutte da titolare e saltando solamente i match contro Cagliari (per Covid), Spezia, Udinese (rispettivamente per diffida ed espulsione nella gara precedente contro la Juve) e Genoa all’ultima giornata. Leader indiscusso dentro e fuori lo spogliatoio, insieme ad Arnautović, De Silvestri e Soriano costituisce la spina dorsale del Bologna. Non a caso i rossoblù, vista l’importanza del cileno nell’equilibrio della squadra, imposteranno il proprio gioco e la manovra con una difesa a tre, più congeniale ai giocatori presenti in rosa nonostante Mihajlović l’abbia utilizzata poche volte in carriera.

Il meritatissimo rinnovo di contratto fino al 2023 del cileno (con contestuale riduzione dell’ingaggio) si inserisce proprio in quest’ottica, con la speranza di poterlo trattenere ancora per qualche anno nonostante il desiderio di chiudere la propria carriera in Cile, magari proprio nel club in cui è cresciuto, l’Universidad Catolica.

L’accademia Medel sarà molto importante per i tanti giovani che, già da quest’anno, si sono aggregati, più o meno stabilmente, alla Prima Squadra: uno su tutti Wisdom Amey, che nonostante la giovanissima età (classe 2005), sembra già aver assorbito tanto e possa gradualmente imporsi anche in prima squadra (anche se, giova ripeterlo, giocare con i cosiddetti “grandi” è tutta un’altra cosa). Come già accaduto in passato, Bologna, per molti giocatori, significa rinascita, rivincita. E così è stato anche per Medel che, dopo diverse stagioni non esaltanti, si è preso in mano il Bologna e con la garra che lo contraddistingue da sempre ha ripagato in pieno la fiducia e l’investimento fatto dal Bologna, conquistandosi un posto nel cuore dei tifosi rossoblù.

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