Ai microfoni di Dazn Thiago Motta, stimolato nel post partita, parla a lungo del suo numero nove: ” Gli ho chiesto di giocare a testa alta perchè è il nostro attaccante, ma è anche il nostro rigorista; ho scelto io di far tirare il rigore a Riccardo (Orsolini) e lui (Joshua, ndr) ha accusato questa situazione, perchè lui è un ragazzo che vuole segnare, giocare e vincere. Gli ho chiesto scusa negli spogliatoi e lui ha capito: dopo il primo tempo è tutto rientrato e ha giocato un grande secondo tempo. D’altronde è dal primo giorno del ritiro che lo vado dicendo: lui è fantastico, dentro e fuori dal campo, lui è un pò il simbolo di questo Bologna, vedete quello che fa dentro al campo, è altruista, aiuta e gioca per i compagni, è un giocatore con una qualità enorme, lavora per il gruppo e oggi il gol è meritato. Ha finito con i crampi, perchè ogni partita si sacrifica per tutti i 90 minuti. Anche fuori dal campo è fantastico, educato e rispettoso, come un giocatore deve essere, e questo mi fa molto piacere“.
Pazzini si sofferma sulla mentalità della squadra rossoblù, nonostante il doppio svantaggio:” In questa mentalità non c’è solo del mio, ma c’è tanto del loro, perchè loro ogni giorno mi trasmettono questa voglia di aiutarsi e proporre nuove soluzioni. Nei primi venti minuti non eravamo messi male noi, ma sono loro una squadra molto forte che si è imposta e quando spinge è squadra molto pericolosa. Ma i miei ragazzi hanno continuato a giocare, hanno reagito ad una situazione contraria e hanno ricominciato ad attaccare e il premio è questo pareggio meritato, perchè loro hanno fatto una grande prestazione”.
Marcolin sottolinea invece la grandezza della squadra di Motta, che raddoppia, triplica e pressa, con un centrocampo che è fantastico perchè ha gamba per supportare il gioco, ma anche intelligenza perchè fanno giocare i reparti sempre molto compatti:” Oggi il calcio deve avere delle alternative e non puoi giocare sempre alla stessa maniera, perchè diventi molto prevedibile. Noi dobbiamo essere capaci di fare bene tutto, alzando il livello di gioco. Oggi abbiamo a centrocampo un ragazzo come Remo, che ha portato tantissima esperienza, Michel che ha trovato la sua giusta collocazione in campo sta crescendo partita dopo partita e Lewis lo conosciamo, ragazzo di altissimo livello in tutto quello che fa, non solo nella fase di non possesso, ma anche quella di possesso. Poi abbiamo una panchina di qualità, con Sal (Saelemaekers, ndr) che è entrato bene in partita, poi abbiamo altri ragazzi di qualità, Niko, Giovanni, Kacper che ha partecipato poco, abbiamo diversi centrocampisti con caratteristiche differenti ma molto bravi“.
Alla domanda finale dove la conduttrice ha sottolineato come questo Bologna, che ha fermato Juventus, Napoli e Inter (la prima e l’ultima fuori casa), non può più nascondersi, Thiago chiosa, concludendo l’intervista:”Non dobbiamo nasconderci, dobbiamo sapere chi siamo, sappiamo che il gap con queste squadre è ancora alto e vogliamo essere la squadra che, giocando in questa maniera, riesce a compensare la differenza, portando a casa punti e autolegittimazione. Ma il cammino è ancora lungo, anche se oggi abbiamo fermato l’Inter“.
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