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Verso Torino-Bologna, Calderoni (ToroNews): «Momento difficile per i granata. Nelle ultime gare qualche segnale di ripresa. Bologna? Società credibile e funzionante»

Il collega di ToroNews ci porta all’interno della stagione della formazione granata, in vista della sfida dell’Olimpico Grande Torino tra la squadra di Vincenzo Italiano e quella di Paolo Vanoli

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Che Adams e Nikola Vlasic esultano per il gol vittoria in Torino-Empoli
Che Adams e Nikola Vlasic esultano per il gol vittoria contro l’Empoli (© Torino FC 1906)

Ore 15, domani, all’Olimpico Grande Torino il Bologna di Vincenzo Italiano fa visita al Torino di Paolo Vanoli. Una gara molto complicata per i rossoblù che dovranno avere la meglio su una squadra che, nelle ultime settimane, sembra aver ritrovato vigore e solidità.

Per parlare del momento e della stagione del Torino in vista della sfida contro il Bologna, abbiamo fatto una chiacchierata con Andrea Calderoni di ToroNews.

Il Torino arriva alla gara contro il Bologna da un momento decisamente più positivo rispetto agli ultimi due mesi. La vittoria contro l’Empoli è stata una boccata d’aria…
«È stata una boccata d’ossigeno puro. Non è un momento semplice dal punto di vista tecnico. Vanoli, però, nelle ultime due, tre partite, ha trovato delle soluzioni che hanno sortito qualche effetto. E già contro il Napoli, il Torino è stato produttivo offensivamente. Contro il Genoa è stato portato a casa un buon punto e contro l’Empoli è stato fatto un passo in avanti. Il vero tema di questo periodo è che il Toro ha ritrovato un po’ più di quadratura, non subendo gol contro Genoa ed Empoli. E, allo stesso tempo, è stata creata qualche occasione in più».

Eppure la squadra aveva cominciato molto bene. Poi l’infortunio di Zapata (out tutta la stagione) ha cambiato il Toro. Da quel momento non è stata più la stessa squadra…
«Sì, partiamo da un elemento condiviso da tutti: ha pesato dal punto di vista emotivo. Zapata quest’anno era stato promosso capitano, conseguentemente all’addio di Buongiorno. Quindi, il Torino faceva grande affidamento su Zapata e anche all’interno dello spogliatoio il colombiano dava qualcosa in più, importante. Perderlo ha tolto delle certezze».

E dal punto di vista tecnico?
«Sì, allo stesso tempo Zapata era anche l’uomo fondamentale dal punto di vista tecnico perché le altre due punte, Adams e Sanabria si trovavano meglio a gravitare intorno a lui. Adams, per caratteristiche, non è uno che impegna le difesa nei duelli. Così come anche Sanabria non è quel tipo di attaccante. Quindi entrambi avevano bisogno di Zapata per rendere meglio. Così come per i centrocampisti, Duvan era un passaggio affidabile. E anche per gli esterni la sua presenza era sinonimo di pericolo sui cross. E, ancora, allungava le difese avversarie. Da un punto di vista tecnico e tattico ci sono almeno cinque o sei motivi per i quali l’assenza di Zapata pesa tantissimo. Vanoli deve cercare delle soluzioni, certamente, ma allargando lo sguardo dico che il Torino ha perso tre giocatori importanti in pochi mesi: Buongiorno, Bellanova e Zapata».

Al di là della sfortuna di aver perso Zapata, la dirigenza ha deciso di affrontare una stagione con tre attaccanti a fronte di uno schema che richiedeva due punti. È stata una leggerezza. Ora però che correttivi si possono adottare, al di là del calciomercato?
«Si è tanto discusso sul modulo utilizzato da Vanoli. In tanti premono per avere un tridente con uno tra Adams e Sanabria, ma soprattutto questo modulo farebbe rendere meglio anche N’jie e Vlasic sulle corsie. Sulla questione dell’attacco si è tanto discusso e sicuramente la coperta è corta davanti. In rosa non c’è un sostituto di Zapata e senza di lui il 3-5-2 non sembra il vestito giusto per questo Toro, che ha comunque una mediana potenzialmente molto forte. Ma Ricci e Ilic non sempre riescono a confermare le attese. Il Toro però deve entrare nell’ottica dell’obiettivo salvezza e spesso è meglio non prenderle piuttosto che segnare. Prospettive diverse rispetto alle gare divertenti e con tanti gol di inizio stagione».

Mercato, scelte, ecc… Tutti elementi in cui i tifosi del Toro vedono la scarsa ambizione di Cairo e di conseguenza la contestazione latente, oggi si sta diffondendo e facendo sempre più intensa… 
«Finché ci sarà Cairo, questo clima di contestazione rimarrà. Si è giunti ad una fase di esasperazione del rapporto tra proprietà e tifosi. Io penso che non si possa più ricucire la situazione. A volte si restringe la fetta dei contestatori, altre si allarga. Ora è una fase della contestazione molto ampia e dilagante. I risultati non arrivano e tutto va contro Cairo. E lui non sta smorzando, anzi ribadisce il suo impegno nel Torino. E personalmente non penso che siamo alla fine dell’era Cairo. Ci vorrà ancora del tempo. La contestazione però incide sicuramente sulla squadra e per questo il compito di Vanoli è ancora più complicato. È momento di grande grigiore per il Torino. Un dato su tutti è quello dei derby contro la Juventus: su 31 derby è arrivata una sola vittoria nell’era Cairo, 9 punti totali sui 93 a disposizione».

Vado alla gara di domani: che cosa ne pensi di questa prima parte della stagione del Bologna?
«Questa prima parte di stagione del Bologna è stata sorprendente. Come spesso si dice, confermarsi è più difficile che fare le cose la prima volta. Mi sembra che i numeri dicano che il Bologna sta facendo come e, per certi versi, meglio di quello di Thiago Motta con 25 punti a testa, ma la Champions League in più da giocare. Champions in cui, sta facendo il possibile, poi si poteva ottenere qualcosina di più, ma resta pur sempre una competizione molto difficile. I tifosi del Bologna hanno vissuto un sogno. Mentre in campionato ha patito la fase di adattamento con Italiano e la perdita di elementi importantissimi quali Zirkzee e Calafiori. È un Bologna credibile, con un allenatore troppo criticato e sottovalutato e un profilo societario che funziona».

Che gara pensi che sarà Torino-Bologna di sabato pomeriggio?
«Mi aspetto una brutta partita. Il Torino curerà l’approccio iniziale e me lo aspetto accorto per non sbagliare il 1° tempo, come già capitato in stagione, e cercherà di stare corto per non favorire il Bologna. Mi aspetto una gara chiusa, con grande tatticismo e un Toro combattivo che vuole muovere la classifica per dare continuità».

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