Bologna FC
Corriere di Bologna – Castellini “Ho visto una reazione del gruppo ma ora serve di più”
Il doppio ex della sfida di questa sera al Dall’Ara ha parlato del momento del Bologna, partendo dalla scorsa sfida con il Milan: “A Milano ho visto un buon Bologna, a maggiore ragione in un momento in cui stentava sul piano del gioco e dei risultati. In più c’era stata la ricaduta di Mihajlovic: una sommatoria di situazioni a cui la squadra ha reagito. Speriamo che quel pari sia il viatico per un buon finale di stagione”.
“Il ritorno è stato negativo – continua l’ex difensore – dopo un girone d’andata bellissimo: a inizio 2022 c’è stato il Covid e non sono mancati altri incidenti. Quando non c’è l’organico al completo si lavora sempre peggio ed è arrivata la flessione”.
Qualche parola anche sull’avversario che lo ha visto indossare i colori blucerchiati per cinque stagioni: “Ci sono squadre messe peggio là dietro, ma la Samp è a 29 punti e se perde a Bologna si ingarbuglia: se finisci in mezzo alla mischia poi si fa fatica. Parlo anche per esperienza: sono retrocesso giocando con compagni di squadra importanti. Oggi la Sampdoria si gioca molto”.
“Un po’ mi aspettavo di vederli in basso. Non certo per il valore della rosa, ma per come è nata la stagione, una gestione trasandata partita con la separazione da un tecnico come Ranieri. È stato il preludio ad una stagione negativa sotto tanti punti di vista, comprese le vicissitudini legali di Ferrero”.
Sulla scelta del tecnico: “Credo che si sia cercato un tecnico che dopo aver portato la barca in porto quest’anno potesse progettare il futuro in pianta stabile. Certo, la Sampdoria non è ancora salva matematicamente e un po’ di rischio c’è”.
Per concludere l’intervista un’ultima riflessione sul Bologna: “A inizio stagione non erano dati semplici da preventivare: negli scorsi anni mancava un finalizzatore e con l’arrivo di Arnautovic si pensava di risolvere tutto. L’austriaco è un giocatore importante ma non un fenomeno: con la sua presenza il Bologna ha bypassato alcuni concetti che aveva prima sul piano del gioco e degli inserimenti da dietro, che portavano tanti goal. Senza dimenticare che Mihajlovic per caratteristiche dei giocatori e la cessione di Tomiyasu è stato costretto a passare alla difesa a tre, che non è il suo credo: così facendo, però, ha potuto sfruttare al meglio Medel, trovando solidità difensiva”.
Fonte: Corriere di Bologna – Alessandro Mossini
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