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Verso Udinese-Bologna, Surza (Udinese TV): «Momento buio per i bianconeri. Che stagione dei rossoblù: il segreto è la società»
Dopo la festa per la finale di Coppa Italia, il Bologna sfida l’Udinese in crisi. Surza: «Mi aspetto una reazione, i tifosi vogliono solo che la squadra onori la maglia».

Il Bologna, dopo la sbornia e la gioia della finale di Coppa Italia festeggiata giovedì al Dall’Ara, va in trasferta al BluEnergy Stadium domani contro l’Udinese. In vista della sfida contro i friulani, abbiamo intervistato il collega di Udinese TV Alessandro Surza.
Il momento dell’Udinese.
«Quello dell’Udinese è un momento opaco, anzi forse sarebbe meglio dire nero. È un momento nero perché, dopo una stagione che sembrava diversa dalle ultime dieci peraltro coltivando anche il sogno europeo per qualche settimana tra febbraio e marzo, nessuno si sarebbe aspettato qualcosa del genere. La sconfitta di Verona ha aperto questo crollo e ha sancito la fine del sogno europeo. Allo stesso tempo, però, nessuno poteva aspettarsi questo andamento da sul momento in poi. L’assenza di Thauvin non può giustificare questo crollo. Il gruppo ha perso stimoli ed è colpevole di questo. C’è delusione perché si poteva fare una stagione migliore. Manca grinta e fame e c’è tanta confusione anche da parte del mister».
Questo crollo delle ultime settimane può cambiare qualcosa nelle scelte estive della società?
«Questa situazione non dovrebbe cambiare nulla. Il tecnico Runjaic, i direttori Inler e Nani non sono a rischio. All’allenatore è stato fatto un contratto biennale e quindi c’è un progetto attorno a lui. Fino a marzo questo progetto ha funzionato. Era una scommessa che stava ripagando la scelta per tre quarti di campionato. È chiaro che se l’Udinese chiude con zero, uno o due punti, con tante sconfitte, con che faccia riparti il prossimo anno? L’errore di confermare un allenatore che ha finito malissimo è già stato fatto con Sottil. Per il momento comunque non ci sono avvisaglie di questo tipo».
Con la conferma di Runjaic, che mi sembra scontata, e qualche rinforzo mirato potremmo pensare di rivedere l’Udinese in cima alla Serie A?
«Per rispondere a questa domanda, riprendo proprio il mister sull’Europa: no. L’Udinese non ha l’ambizione e soprattutto la forza per tornare a lottare per le posizioni che valgono le coppe. Ci sono potenze economiche e squadre troppo più importanti. In questo momento, il progetto Udinese è sempre più complicato da portare avanti perché rispetto a 15/20 anni fa, tutte fanno scouting e di conseguenze è più difficile trovare talenti e trattenerli per creare un circolo virtuoso. La società sta provando a rifare queste cose, ma è difficile: Beto due anni ed è andato via, Udogie addirittura un solo anno, Samardzic è rimasto per altri motivi per una terza, ma è un caso».
Ti ha sorpreso la competitività del Bologna?
«Devo ammettere di sì. Il Bologna mi ha sorpreso perché una squadra non abituata a campionati di vertice era difficile pronosticarla nuovamente davanti e ripetersi. Sono andati via tre giocatori importanti Zirkzee, Calafiori e ci metto anche Saelemaekers, non riscatto e sembrava una scelta folle. Poi è andato via Motta, ma il vero artefice della stagione scorsa è la società ed è ecco questo bis, che è per certi versi è ancora più clamoroso vista la conquista della finale di Coppa Italia. Chapeau e complimenti al Bologna: questo significa programmare».
Quali sono i giocatori che toglieresti ai rossoblù?
«Al Bologna toglierei: Freuler perché in mezzo al campo è un metronomo clamoroso, Orsolini perché è un campione e in rossoblù ha trovato la sua dimensione, Castro che ha un futuro d’oro davanti e mi ricorda tantissimo Lautaro Martinez e poi una menzione speciale per Miranda, che è arrivato con grandi aspettative, ha avuto difficoltà, ma è esploso alla grande».
Che partita ti aspetti lunedì? Ti aspetti una reazione dell’Udinese?
«Mi aspetto una reazione dell’Udinese contro il Bologna. Reazione che per la verità c’è già stata contro il Torino, perché mercoledì i bianconeri meritavano di vincere o quantomeno di pareggiare. Sicuramente non meritavano di perdere. Però senza attaccanti, se sbagli gol a porta vuota e regali due gol all’avversario è difficile. Mi aspetto quindi una maggiore attenzione in difesa. Poi, il Bologna è fortissimo e l’Udinese può perdere, ma dipende sempre come perdi. Se perdi come le ultime partite, in cui non scendi in campo o sei disattento, ora ci vuole una grande partita. I tifosi chiedono solo di onorare la maglia. Mi aspetto che i rossoblù trovino più difficoltà di quanto il momento possa far credere».
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