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Italia-Svizzera: istruzioni per l’uso

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Sono passati 4 anni e un titolo europeo, dalla sera del 17 novembre 2017, quella della disfatta, quando gli Azzurri, allora allenati da Gian Piero Ventura (che oggi ha annunciato il suo addio al calcio), pareggiarono 0-0 lo spareggio di ritorno contro la Svezia, che grazie alla vittoria 1-0 in casa andò al Mondiale di Russia. Per la Nazionale Italiana questa potrebbe essere la sera del riscatto. All’Olimpico di Roma va in scena Italia-Svizzera, sfida valida per le qualificazioni ai Mondiali di Qatar2022. Una partita decisiva per la partecipazione alla prossima manifestazione iridata.

SITUAZIONE DEL GIRONE – La squadra del CT Mancini arriva alla sfida con gli stessi punti della Svizzera, 14, ma davanti per la differenza reti. Si tratta però di un vantaggio abbastanza effimero, l’Italia conta una differenza reti di +11, mentre gli Elvetici, allenati dal neo CT Murat Yakin, hanno un differenziale di +9. Una situazione scomoda dalla quale l’Italia può tirarsi fuori definitivamente solo in caso di vittoria. Potrebbe bastare anche un pareggio, ma in questo caso agli Azzurri sarebbe necessario fare molta attenzione ai risultati dell’ultima partita, lunedì, giornata che vedrà l’Italia fare visita all’Irlanda del Nord, mentre gli svizzeri ospiteranno la Bulgaria. Occhio dunque al risultato di stasera, perché potrebbe determinare un lunedì di fuoco.

Non sarà tuttavia un dentro-fuori come fu 4 anni fa. Essendo questo ancora il girone di qualificazione il secondo posto significherebbe playoff come fu proprio quattro anni fa, quando Buffon e compagni arrivarono dietro la Spagna. Una eventualità che gli Azzurri devono evitare, visto che gli spareggi hanno una struttura più complessa rispetto al passato.

COME ARRIVA LA SVIZZERA? – Come noto l’Italia dovrà fare i conti con assenze e acciacchi importanti. Tra gli assenti più importanti ci sono Capitan Chiellini, Marco Verratti e Ciro Immobile, ma Mancini ha dovuto fare a meno anche dei romanisti Pellegrini e Zaniolo. Una situazione non felice, che tuttavia non si discosta da quella degli elvetici. Il CT Yakin ha dovuto infatti fare a meno di tanti giocatori molto importanti. Così come l’Italia, nella Svizzera mancherà il capitano, Granit Xhaka, mediano dell’Arsenal. Il centrocampista è da anni il condottiero della nazionale elvetica, e si tratta dunque di un’assenza pesantissima al livello di personalità, ma anche tecnico, visto che Xhaka ormai da tempo costituisce una coppia pressoché perfetta con l’atalantino Freuler, e così la fascia passerà sul braccio di Xherdan Shaqiri. Tra le assenze, però, non c’è solo quella pesante del capitano, insieme a lui hanno dovuto rinunciare a questa importantissima partita anche Seferovic ed Embolo, due elementi fondamentali del reparto offensivo svizzero, e con loro mancherà anche l’esterno dello Young Boys Fassnacht. Altrettanto pesante sarà l’assenza di Nico Elvedi, tra i migliori difensori svizzeri delle ultime stagioni, mentre di minor importanza è il forfait del portiere del Borussia Dortmund Kobel.

MODULO – A settembre, Yakin ha imbrigliato la formazione di Mancini con un 4-3-2-1 molto fisico e poco propositivo. Anche allora gli svizzeri dovettero fare i conti con diverse assenze, ma la scelta dell’ex tecnico di Basilea e Schalke fu azzeccata. Al di là del rigore, poi fallito da Jorginho, la Svizzera giocò un’ottima partita, costringendo l’Italia allo 0-0. Oggi, viste le assenze, Yakin potrebbe optare per il 3-4-2-1 utilizzato per anni dal suo predecessore Petkovic, ma fino all’ultimo rimarranno dei dubbi visto che quella soluzione tattica venne totalmente disintegrata dall’Italia nel girone dell’Europeo.

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