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Italiano: scommessa vinta? (Stadio)

Vincenzo Italiano e Thiago Motta hanno ottenuto gli stesssi numeri, ma in circostanze diverse. Cosa è cambiato in 12 mesi a Bologna?

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Lorenzo De Silvestri, Vincenzo Italiano e Riccardo Orsolini (© 1000 Cuori Rossoblù)
Lorenzo De Silvestri, Vincenzo Italiano e Riccardo Orsolini (© 1000 Cuori Rossoblù)

Thiago Motta lo scorso anno: 16 gare, 28 punti. Vincenzo Italiano quest’anno: 16 gare (Milan da recuperare), 28 punti. Di certo molti tifosi si saranno imbattuti in una statistica che sa di flashback, un ritorno al passato. Ma mai un’affermazione potrebbe essere tanto lontana dalla realtà, perché i rossoblu di Italiano hanno perso i tre giocatori più importanti della rosa (Zirkzee, Calafiori, Saelemaekers) e, cosa più importante giocano ogni tre giorni. Ambiente e circostanze più complesse, stesso risultato, insomma. Dunque, non per sminuire la cavalcata di Motta, emozionante e trionfale, ma, anche visto l’inizio di questa stagione, il nativo di Karlsruhe sembra meritare qualcosa in più.

Thiago Motta durante Roma-Bologna

Thiago Motta durante Roma-Bologna (© Bologna Fc 1909)

Questione di responsabilità

Thiago Motta ha preso un Bologna ancora da metà classifica e lo ha reso una squadra attrezzata per lottare in zona Europa. E di questo, nonostante la fine della storia “lavorativa”, la città gliene sarà sempre grata. E’ stato un tecnico speciale, che ha lasciato un segno indelebile sul percorso della squadra negli ultimi anni. Senza dubbio, insomma, il suo nome resterà impresso nelle menti dei tifosi assieme a quello dei grandi rossoblu storici molto a lungo. Ma, se la mente ne riconosce il valore, per il cuore è tutta un’altra storia. L’italo-brasiliano è sempre stato molto composto e rigido, uscendo dalla porta principale senza nemmeno salutare la città, anzi con grosse colpe sugli ultimi due match. Insomma, una genialità apatica, piatta. Ed è qui che Italiano fa la differenza, con la sua passione travolgente. Si vede che da tutto per la squadra (come testimoniano certe esultanze…), si notano la bontà e la genuinità del suo lavoro, che ha creato un gruppo squadra unitissimo. E bisogna dare atto al mister che ha preso una rosa con un compito quasi impossibile, cioè la conferma. Per tutti, avrebbe potuto solo fare peggio del suo predecessore. Se ce la farà è presto a dirsi, ma di certo un posto nel sentimento collettivo lo ha guadagnato.

6 mesi di Italiano

Certo, per completare l’analisi non bastano quattro mesi, per cui queste considerazioni andranno riprese a giugno. Ma se Italiano continuerà in questo modo, le possibilità di andare in Europa il Bologna le avrà tutte. Contiamo anche i grandi assenti, come Aebischer, Ferguson (fuori per i primi tre mesi) e Cambiaghi: il ritmo degli ultimi 50 giorni può essere mantenuto a lungo…

 

Fonte: Stadio, Claudio Beneforti

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