Bologna FC
Jens Odgaard cercasi: al Bologna manca il suo accentratore di gioco
È un Bologna “diverso” quello senza Jens Odgaard: il danese è stata la vera intuizione di Italiano, che lo attende a braccia aperte

Se ci fermiamo un secondo e torniamo a un anno fa esatto, in quanti direbbero: “ma che fatica senza Odgaard”? È anche questo il bello del calcio: sapersi evolvere, e migliorare. Esattamente quello che è successo a Jens Odgaard, soprattutto con l’avvento di Vincenzo Italiano sulla panchina del Bologna. Tanto da diventarne assoluto perno, l’ago della bilancia.
Cosa succede, quindi, quando togli una pedina di tale peso specifico? La risposta esatta non c’è, ma un qualcosa si intravede. Odgaard è diventato una mancanza non di poco conto nel Bologna: anche chi non se n’era ancora accorto, lo sta facendo ora. I Rossoblù hanno bisogno della nuova versione del “battitore” danese.
Jens Odgaard, la svolta del Bologna di Vincenzo Italiano
Può sembrare quasi un sottotitolo sensazionalistico, ma rappresenta una verità non inconfutabile, ma che poggia su basi solide. Il Bologna, dopo un inizio stagione altalenante, alla ricerca di equilibrio e continuità, ha trovato una quadra, se così vogliamo dire, con Jens Odgaard nella posizione di trequartista. È stato sottolineato a più riprese un po’ da chiunque l’importanza del lavoro messo in campo dal danese, il quale aveva dato nuove geometrie al Bologna. A dimostrarlo è la sua heatmap stagionale, presa da SofaScore: Odgaard è letteralemente un “uomo-ovunque“, soprattutto nella metà campo offensiva. Ecco perché Vincenzo Italiano aveva trovato in lui il suo trequartista ottimale.

Jens Odgaard e Thijs Dallinga (© Damiano Fiorentini)
Oltre a un contributo per quanto riguarda i gol, quattro (e tutti importanti), è l’insieme a fare davvero la differenza quanto si parla delle prestazioni di Jens Odgaard nel Bologna di quest’anno. Thiago Motta amava di Jens soprattutto la sua propensione al sacrificio difensivo, pur essendo un attaccante. Questo, unito alle sue doti tecniche, ha portato Italiano a elevarne lo spazio di manovra, per sfruttarlo appieno: sulla trequarti Jens è diventato il primo regista offensivo, superata la metà campo, e il primo difensore quando si tratta di recuperare il pallone. Con la sua continuità e fiducia in quella posizione, dal mese di novembre, il Bologna aveva iniziato la vera e propria svolta.
La contemporanea assenza di Ferguson: al Bologna è mancata la sua base
Se per i risultati è stato un gennaio positivo per il Bologna, non è di certo stato per quanto riguarda gli infortuni rimediati. Non volendo parlare anche (e soprattutto) dell’infortunio di Riccardo Orsolini, miglior marcatore della squadra, sulla trequarti ai Rossoblù sono venuti meno praticamente in contemporanea sia Jens Odgaard e ancor prima Lewis Ferguson. Se la fiducia nelle scelte di Vincenzo Italiano rimane massima, bisogna concedere anche l’attenuante della mancanza di pedine fondamentali per il Bologna, quando non arrivano risultati soddisfacenti. E non solo risultati soddisfacenti, ma anche prestazioni sottotono, senza ritmo.
Se Jens è stato inventato trequartista proprio per colmare l’assenza iniziale di Ferguson, per poi trovare un equilibrio quasi perfetto con lo scozzese in mediana e il danese sulla trequarti, con l’assenza di entrambi sarebbe stato estremamente difficile vedere sempre lo stesso Bologna. Il numero 19 è rientrato nel match contro il Parma, e questa è una buonissima notizia. Il numero 21 lo si vedrà probabilmente nei prossimi match: la speranza è Cagliari, ma la sensazione porta al Verona. C’è bisogno anche e soprattutto di lui per vedere la miglior versione del Bologna di Vincenzo Italiano.
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