Bologna FC
Jens Odgaard: «Champions o Coppa Italia? Perché dover scegliere? Spingere per entrambe»
Quella del ruolo sulla trequarti è un’illuminazione di mister Italiano, come le chiamate le illuminazioni in Danimarca? «Idee geniali»

«Avverto una magia, specialmente allo stadio ma anche in città» ha detto Jens Odgaard durante l’intervista realizzata dallo Stadio. Un ragazzo introverso, a tratti timido, che sul campo si trasforma il quello che ormai per tutti è il gigante danese, ma un gigante buono. 25enne, origini danesi, a cui piace fare lunghe passeggiate con la compagna Fie e con il loro cane in centro a Bologna. E sotto ai portici, c’è chi sogna di riconfermarsi in Champions League e chi invece preferirebbe alzare il trofeo della Coppa Italia. Ma Jens Odgaard non vuole scegliere: l’obiettivo è tentare entrambe – «Perché scegliere? Mi piacerebbe farle entrambe se ci fosse la possibilità. Non sarà facile, ma sono obiettivi fondamentali della nostra stagione. Alzare la coppa è un obiettivo, fare bene in campionato un altro obiettivo. Dobbiamo spingere per entrambi».

Jens Odgaard (© Damiano Fiorentini)
Jens Odgaard e la nazionale danese: «Non era il mio turno, ma ci spero»
La trasferta di Verona sembrava aver consacrato Odgaard anche nelle gerarchie del Ct della nazionale danese, ma niente da fare. La convocazione sembra dover attendere, ma Jens ci spera – «Ho parlato con il Ct, questa volta non era il mio turno per andare, ma sto ancora combattendo per avere la mia possibilità. Spero, un giorno, di avere l’onore di far parte della nazionale».
Tutti erano convinti che Jens Odgaard avrebbe ricevuto la tanto attesa chiamata perché, senza ombra di dubbio, questa è la sua miglior stagione – «Penso che sia la prima volta che gioco a un livello così alto in Serie A, che, con rispetto, è più difficile del campionato olandese. Dunque si, rapportata al valore del campionato, credo di poter dire che questa è la mia miglior stagione».
E se un giorno potessi scegliere di giocare la Coppa del Mondo ? – «Se la vincessi con la Danimarca? Vedreste una mia statua nel Paese».
L’arrivo a Bologna: l’idea geniale di mettere Odgaard sulla trequarti
Lo scorso febbraio, il danese è tornato in Italia dopo alcune brevi esperienze in italia con Inter, Sassuolo e Pescara. Ma niente paura per Odgaard, l’unico obiettivo a Bologna era quello di riscattarsi – «No, avevo fame di dimostrare. Il calcio non è così semplice, serve fortuna e l’occasione giusta, che io ho trovato in Olanda. Poi, bisogna sempre credere in se stessi».
L’abito della trequarti gli è stato cucito addosso da Vincenzo Italiano e Jens Odgaard lo sente calzare a pennello – «Schierarmi sulla trequarti? Idea geniale. Certo, è stato naturale perché non era la prima volta che giocavo in quella posizione. L’avevo già fatto al Waalwijk, in Olanda. In teoria giocavamo a due punte, ma nella pratica io stavo più arretrato. Ovviamente ho dovuto imparare delle cose per poter far parte anche del centrocampo, ma mi è venuto abbastanza spontaneo. Se a inizio stagione mi avessero chiesto che ruolo facessi avrei detto attaccante, esterno, ora dico trequartista, o centrocampista offensivo».
Le difficoltà più grandi nell’adattarsi ad un nuovo ruolo – «Non ho avuto troppe difficoltà, solo piccole cose come aprire il corpo in modo giusto, girarsi con il pallone, cose del calcio, piccoli dettagli che possono fare la differenza. Comunque ci sono tanti aspetti che voglio migliorare. Voglio fare più assist e più gol che posso».
Il segreto del Bologna? Il gruppo, ma ormai lo sanno tutti
Jens Odgaard ha lavorato anche con Thiago Motta e il cambio allenatore ha richiesto un periodo di adattamento – «Quando arriva un nuovo allenatore vuole portare la propria filosofia. Italiano è stato subito molto chiaro con noi su quello che voleva e su quello che si aspettava da noi. Lentamente, siamo migliorati come squadra in base a come voleva giocare il mister, che ha anche iniziato a conoscerci meglio. Penso ci sia stato uno sviluppo costante nel nostro rapporto, suo con noi e nostro con lui. Adesso giochiamo davvero bene insieme, siamo una vera squadra e credo si veda».
Mister Italiano, che allenatore è? – «Dovreste averlo visto a bordo campo durante le partite, ecco: è un allenatore con una grande passione, con tanta energia e non solo durante le gare. Lui è al 100% anche in allenamento, pure se è lunedì mattina, così riesce a trasmettere energia al gruppo e noi cerchiamo di restituirgliela».
Non chiedetegli qual è il segreto del Bologna, ormai lo sanno tutti: il gruppo – «Siamo un gruppo molto forte e unito. Sono andati via giocatori importanti in estate, ma ne sono arrivati altri che si sono inseriti. Qui siamo tanti ottimi giocatori, ma nessuno fa la differenza da solo e sappiamo che ognuno da il massimo per il bene collettivo. Il gruppo ci rende forti».
(Fonte: Claudio Beneforti, Stefano Brunetti, Dario Cervellati – Stadio)
Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook
