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Joey Saputo alla Bfc Academy: «Che emozione quel Bologna-Pescara. Obbiettivo? Europa League.»

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Tanti e prestigiosi sono stati gli ospiti del Bfc Academy, di certo non poteva mancare il presidente del Bologna Joey Saputo che, in collegamento dal Canada, ha intrattenuto i tanti giovani all’ascolto, raccontandosi a tutto tondo.

Sulla città di Bologna e la squadra: «Prima di diventare presidente non conoscevo la città, me ne aveva parlato benissimo Marco Di Vaio quando venne a giocare da noi. Con il tempo ho imparato a conoscerla e devo dire che mi trovo benissimo, si lavora bene e la gente è molto rispettosa. L’emozione più grande? Come penso per tanti altri tifosi, fui sommerso dalla gioia al fischio finale di Bologna-Pescara: fu una partita soffertissima, ma alla fine riuscimmo a tornare in serie A. È stata la prima grande soddisfazione da presidente, solo lì capii il valore di questo sport per la città e la responsabilità di essere il presidente di una realtà così radicata. Da allora gli obiettivi sono cambiati: all’inizio puntavamo a consolidare la categoria, ora cerchiamo di arrivare almeno tra le prime dieci per poi puntare all’Europa League, il mio sogno e quello di tutti i tifosi. Ciò che mi preme è che il Bologna come società sia rispettata e considerata in Lega Calcio e nel panorama calcistico italiano. Bologna ha cambiato appeal, sia in termini di marketing sia in ambito calcistico, i giocatori sono felici di venire a Bologna e di rimanerci.» 

Sul settore giovanile e il calcio femminile: «Il settore giovanile è cresciuto tantissimo negli ultimi anni, basti pensare allo scorso anno ricco di vittorie tra Viareggio, promozione in A1 e SuperCoppa. La strada è lunga, dobbiamo continuare a migliorare ogni anno. Sono molto contento che il calcio femminile si stia sviluppando in Italia, è destinato a crescere. In America il calcio femminile è molto popolare, basti pensare alla nazionale degli Stati Uniti, una delle migliori al mondo. A differenza dell’Italia però in America non c’è un obbligo di predisporre un settore giovanile femminile, in Canada siamo un po’ più indietro su questo aspetto.»

Canada o Italia? «Qui lo sport, il calcio soprattutto, si vive in maniera diversa, non c’è il classico agonismo europeo ed inevitabilmente il livello è più basso. Credo che un po’ di pressione in più potrebbe aiutare la MLS ad essere più competitiva. Inoltre in America è tutto molto incentrato sul marketing, sui servizi offerti ai tifosi, sull’hospitality degli impianti. In Europa ci si concentra molto di più sulla partita e sul risultato. Indubbiamente quando guardo una partita del campionato italiano sono più coinvolto ed emozionato, questo è dato anche dall’atmosfera che si respira e il Dall’Ara sotto questo punto di vista è speciale. Che valore ha il calcio? Ho praticato da sempre hockey sul ghiaccio, ma conobbi mia moglie ai Mondiali del ’94 in California quando a difendere i pali dell’Italia c’era un certo Gianluca Pagliuca.»

 

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