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Joey Saputo: dalla profezia alla realtà Champions (Corriere di Bologna)

Joey Saputo, l’imprenditore che vide fin da subito il potenziale del Bologna

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Joey Saputo, presidente del Bologna, festeggia all’Olimpico
Joey Saputo (© Damiano Fiorentini)

E’ ormai memorabile la cosiddetta “profezia di Saputo”, quella in cui quasi 10 anni fa guardò lunghissimo e vide praticamente dove il Bologna sarebbe arrivato oggi. Quando nessuno ci credeva, quando i rossoblù erano ancora in B, Joey cominciò a costruire la storia del Bologna. Con pazienza, con lentezza, senza mai colpi di testa o “sbruffonate”. Un imprenditore solido che piano piano accompagna la squadra verso la serie A. Allora insieme al discusso Joe Tacopina, che però uscirà di scena presto.

Saputo si affida al dirigente Claudio Fenucci, al quale indica la “retta via”: nessun colpo di testa, mantenere la posizione, guadagnare pian piano reputazione tra i club, in modo però sempre “sostenibile”, diremmo oggi. Solidità finanziaria e in campo. Saputo ha una sua etica del lavoro, applicata anche allo sport, al campionato, che è più unica che rara in un mondo come quello del calcio, spesso eccessivo e sopra le righe. Nel frattempo i tifosi non sono sempre contenti, scalpitano, non hanno la visione a lungo termine di Saputo.

E 10 anni sono lunghi, succedono molte cose, alti e bassi, salvezze sul filo del rasoio. Scappano le battutine e a volte gli insulti contro il chairman, tacciato di essere lontano, di essere “solo” un imprenditore, di avere prospettive modeste. I discorsi da bar si sprecano. Ma intanto Joey sa dove sta andando e dove vuole arrivare, soprattutto.

Un percorso non sempre facile, con la luce in fondo al tunnel

Ci sono stati momenti difficili, a volte un percorso a ostacoli, quasi delle “prove”, che passano anche dalla delusione Inzaghi e dalla triste storia di Sinisa. Con Sinisa, con la sua vicenda amara, il vertice rossoblù manterrà sempre il volto più nobile e umano. In tutti questi anni i tifosi in fondo sanno e vedono che il presidente c’è. Pronto sempre a metterci del suo: i suoi milioni puntualmente arrivavano a fine stagione ad “aggiustare”. E non si parla di investimenti solo su allenatori e giocatori, sul calciomercato. Tra l’altro, un calciomercato che non punta sui nomi eclatanti, di quelli che “esaltano” i tifosi, ma sempre molto mirato, spesso fatto di grandi intuizioni. Qui si parla anche di investimenti strutturali che coinvolgono la città: ristrutturazione Dall’Ara, stadio provvisorio, centro tecnico.

Il presidente investe tanto, più di 300 milioni. I risultati tangibili alla lunga arrivano e oggi sono sotto gli occhi di tutti: l’Europa, la Champions. Tutta la città finalmente vede, i tifosi vedono il trionfo. Il sindaco Lepore vuole conferire la cittadinanza onoraria al presidente Saputo per l’impegno, la passione, la determinazione, i sacrifici di tanti anni alla guida del Bologna. E ora che si è toccato il cielo resta il desiderio fortissimo di non perdere terreno, di non perdere quanto si è costruito con tanti sacrifici. Ricordiamo però che Saputo non è un uomo solo al comando: c’è l’ad Claudio Fenucci, c’è Di Vaio, c’è Sartori.

Tutti sperano ancora nel grande miracolo finale. Motta con il Bologna nella prossima stagione ormai sembra veramente un miracolo, a sentire le tante voci che si susseguono. Siamo nelle mani di Saputo: lui ci sa fare con le profezie e forse anche i miracoli.

Fonte: Corriere di Bologna, Fernando Pellerano

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