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Juan Fernando Quintero: carriera e scheda tecnica – 15 lug
I tifosi volevano un colpo e Corvino li ha accontentati: e pazienza se il nome di Juan Fernando Quintero non è uno di quelli conclamati che fanno notizia e portano a vendite epocali di magliette, il colombiano è un talento assoluto che ha solo bisogno di trovare l’ambiente ideale dove esplodere, ambiente che certo non è stato trovato in un Porto dove ultimamente manca una certa coerenza di mercato e tutto è abbastanza confusionario, forse troppo per un ragazzo che comunque ha già dimostrato in passato notevole maturità, recuperando da un grave infortunio da giovanissimo e non patendo eccessivamente il passaggio dai ritmi sudamericani a quelli europei. Bologna può essere per Quintero il posto giusto per rilanciare una carriera che solo un paio di anni fa lo vedeva tra i più grandi talenti mondiali sotto i vent’anni, mentre il ragazzo può essere per i rossoblù l’uomo ideale per mandare in rete le punte e infiammare il pubblico con giocate di qualità.
LA CARRIERA – Un talento precoce, quello di Quintero. Nasce a Medellín il 18 gennaio del 1993, a 14 anni è già nelle giovanili dell’Envigado, che ha da poco salutato un certo Fredy Guarín e che lo nota dopo che il ragazzo fa meraviglie ad un torneo cittadino. L’esordio arriva ad appena 16 anni, ma in breve tempo è già uno dei punti fermi della squadra guidata da Jesùs Barrios, mezzapunta abile a lanciare in rete Dorlan Pabón. Quando quest’ultimo passa al più prestigioso Atlético Nacional viene raggiunto la stagione successiva proprio da Quintero, che in patria paragonano già a Lionel Messi per fisico e per l’essere mancino, pur se il ragazzo gioca in una posizione più arretrata rispetto all’argentino. Mentre Pabón si perderà all’arrivo in Italia, nel Parma, finendo presto per tornare in Centro e Sud America, Quintero si distingue bene nel Nacional e non delude nel passaggio al calcio europeo, arrivando nel modesto Pescara neo-promosso in Serie A non ancora ventenne e facendo vedere grandi numeri nella prima parte della stagione, durante la quale trova anche la Nazionale, esordendo a ottobre nella vittoria contro il Camerun. Le sue buone prestazioni, in una squadra peraltro allo sbando, valgono l’interesse di Inter e Udinese e lo proiettano tra i protagonisti della Colombia Under-20, che vince il Campeonato Sudamericano di categoria che si gioca tra gennaio e febbraio grazie anche e soprattutto alle sue 5 reti. Al ritorno in Italia dopo il torneo, però, trova un Pescara che arranca sempre più e che non si può permettere un regista di talento ma che ha pause e ingenuità naturali vista l’età: Quintero perde gradualmente il posto mentre la squadra scivola sempre più in basso. Nonostante la retrocessione e una seconda parte di stagione non indimenticabile, le offerte per lui in estate non mancano: ad aggiudicarselo, anche un po’ a sorpresa, è il Porto che lo paga 10 milioni e che si ripromette di fargli compiere il definitivo salto di qualità. In Portogallo però Quintero va a intermittenza, complice la situazione confusionaria di un club sempre più in mano a procuratori e fondi monetari e che non riesce a trionfare neanche in patria.
SCHEDA TECNICA – Pur essendo stato paragonato in gioventù a Lionel Messi per la taglia ridotta, la rapidità e le grandi capacità tecniche, Quintero è senz’altro un giocatore più simile al connazionale – e stella del Real Madrid – James Rodriguez, di cui attualmente è riserva in Nazionale. Brevilineo, rapido di gambe ma non sempre di giocata, è un mancino che preferisce giocare nella trequarti avversaria ma che può essere utilizzato anche come interno di centrocampo, pur se deve migliorare parecchio nella fase difensiva che ha cominciato ad apprendere soltanto in Europa, mentre in Colombia era effettivamente utilizzato come trequartista puro o addirittura seconda punta, arretrando poi mano a mano il suo raggio d’azione anche per una non eccellente capacità di vedere la porta. Quintero può essere definito un diamante grezzo, da sgrossare, dal talento purissimo eppure tutto da incanalare in un preciso stile di gioco. A Bologna potrà senz’altro reclamare un posto come trequartista, e non è detto che con la giusta fiducia e i consigli di Delio Rossi non possa compiere quel salto necessario per scalare l’ultimo gradino, passando così da craque potenziale a vero e proprio protagonista del calcio mondiale. Dovesse accadere, ecco che i 15 milioni necessari per riscattarlo potrebbero sembrare persino pochi. Corvino ci ha creduto, Bologna lo aspetta: adesso tocca a lui.
(Foto: portalnet.cl)
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