Karlsson, è il tuo momento (Il Resto del Carlino)

Se c’è qualcuno che, anche nella fantastica stagione scorsa, è rimasto una sorta di rebus, quello è Jesper Karlsson. Arrivato con aspettative da vendere, lo svedese non è mai stato in grado, per un motivo o per un altro, di evidenziare le proprie qualità. Nel gruppo da una settimana, Karlsson ha scelto la strada più difficile: il suo numero di maglia sarà il 10. Una bella responsabilità per chi, tra tutti, dovrà dimostrare probabilmente più cose. «Era la maglia di Roberto Baggio», dice Jesper: parole che la dicono lunga sulla voglia di rifarsi del classe ’98.

Karlsson tra Motta e Italiano

Non è ancora chiaro quale sarà la strategia di Italiano contro l’Udinese, ma Karlsson viaggia verso il rientro. Dubbia una possibile titolarità, ma è possibile un’entrata in corso d’opera, anche se Cambiaghi e Orsolini sarebbero probabilmente le prime scelte. Bisognerà vedere se Italiano deciderà di impiegarlo sin da subito, oppure se si dovrà aspettare la sfida col Napoli o oltre per vedere Karlsson in attacco.

Jesper è arrivato per 10 milioni dall’Az Alkmaar dopo una richiesta iniziale di 18-20 milioni. Il 40 per cento sulla futura rivendita dello svedese fa ben immaginare quanto, dall’Olanda, sperino che il giocatore mostri tutte le sue qualità nella stagione alle porte. Quella con Motta non è stata propriamente una storia d’amore: lo striscione Karlsson! mostrato in curva lo scorso anno si può considerare una prova del risicatissimo impiego del giocatore nell’era dell’ora tecnico bianconero. Se Motta fosse stato confermato, Karlsson avrebbe chiesto la cessione.

Motivazioni e voglia di riscatto

Italiano, almeno a ora, sembra vederne le potenzialità: «Ha grandi motivazioni» sostiene l’allenatore rossoblù. Tuttavia, bisognerà ancora una volta fare i conti con i guai fisici. Un problema alla caviglia e uno muscolare hanno tenuto ai box Karlsson per il precampionato e le sue condizioni di salute perlomeno precarie, come dimostrato anche lo scorso anno coi tre mesi di stop, lo rendono un giocatore, al momento, che è un vero e proprio rebus. Il giocatore, comunque, è rientrato nel gruppo da una settimana.

Italiano è un allenatore che ama gli esterni puri a differenza di Motta che, nella sua esperienza a Bologna, ha sempre preferito gli esterni a tutta fascia. Il nuovo allenatore del Bfc predilige esterni che incidano negli ultimi 20 metri, isolati nell’1 vs 1. L’occasione c’è e le potenzialità pure: il destino di Karlsson è nelle sue mani, dato che sembrano esserci, al momento, tutti i pezzi del puzzle al loro posto per poter disputare una grande stagione.

Fonte: Marcello Giordano – Il Resto del Carlino

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