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Karlsson, un’altra serata negativa: l’ambientamento è difficile, ma il Bologna aspetta il suo numero 10

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Il Bologna si è regalato ieri sera un’altra bella nottata. In Coppa Italia, contro il Verona è arrivata una vittoria che porta la squadra rossoblù ad avanzare ed entrare nel tabellone principale del coppa nazionale. Il successo sui veneti diventa il 10° risultato utile consecutivo dei rossoblù in tutte le competizioni. A livello di prestazione, Thiago si porta a casa un Bologna in grado di gestire, aumentare e consolidare il vantaggio mentre qualche ragionamento in più va fatto sullo 0-0. Vero è che il tecnico italo brasiliano ha operato un turnover importante rilanciando titolare la coppia di esterni Ndoye e Karlsson, dando spazio a Fabbian, Moro titolare e Ravaglia in porta.

Bologna, Karlsson è ancora un corpo estraneo

La prestazione Jesper Karlsson è la nota dolente della serata del Dall’Ara. Uscito dopo 64 minuti, lo svedese è stato perlopiù impalpabile nell’economia del gioco e della gara del Bologna. Isolato sulla fascia sinistra, mai coinvolto davvero nella manovra, è sembrato non intendersi nello con Kristiansen (a sua volta non lucidissimo rispetto ad altre uscite). Il numero 10, quelle poche volte che è entrato in possesso, è sembrato indeciso e sempre troppo lezioso per velocizzare la manovra. A differenza delle prime uscite ha limitato la conduzione della palla quasi mai si è accentrato. Tutto il contrario di Dan Ndoye che continua a sfornare bune prestazione, mancando però l’appuntamento col gol.

Ambientamento a rilento

Dal più oneroso degli acquisti e numero 10 rossoblù ci si aspettava molto di più finora. La sensazione è che Jesper debba ancora sintonizzarsi col pianeta Motta. Lo svedese sembra proprio avulso dalle dinamiche della squadra rossoblù. Eppure le attese erano ben altre. Il fuoco del suo talento si è acceso solo nelle prime battute della sfida col Cagliari, quando prese un clamoroso incrocio dei pali da distanza siderale e poco altro. Se lo sono goduti invece in Nazionale, dove ha trovato una doppietta condita da un assist. La sensazione è dunque che Karlsson non si sia ancora calato nella parte. E non si tratta solamente dell’abito tecnico-tecnico che Motta ha ricamato per lui, quanto di una serie di fattori che vanno oltre il semplice calcio giocato.

Quel talento che tutti attendono

Non si deve e non si può demordere. È necessario avere pazienza. L’ambientamento di Karlsson si sta rivelando più difficile del previsto. Le distanze culturali, ambientali, tattiche, tecniche stanno giocando un ruolo fondamentale per lui più che per altri suoi compagni giunti da altri campionati ed altre realtà nelle ultime due stagioni. Capita, ma basta poco per riaccendere la fiamma di un talento che sappiamo essere in quei piedi e in quella testa.

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