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Krause v. Saputo: la vittoria della lungimiranza

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Il 15 Ottobre 2014 Joey Saputo è entrato ufficialmente a far parte della nostra vita. Inizialmente come socio della società guidata da Joe Tacopina e, solo successivamente, come proprietario. Da allora sono passati oltre 6 anni, tra promesse mantenute e quelle ancora in corso di raggiungimento. 

Inizialmente fu la Serie A, ad essere raggiunta con le unghie passando dai play-off, poi fu il debito ad essere estinto. Negli ultimi anni decine e decine di giocatori sono passati sotto le Due Torri, chi sottotraccia, chi lasciando il segno, guidati, nello stesso lasso di tempo da 5 allenatori, da Diego Lopez a Sinisa Mihajlovic, passando per Delio Rossi, Donadoni e Inzaghi. Il tutto mentre l’italo-canadese spendeva oltre 200 milioni per dare lustro ai colori rossoblù.

Il destino del Parma è cambiato più recentemente, quando il 18 settembre dell’anno passato l’americano Kyle Krause, anche lui di origini italiane, ha completato l’acquisizione della quota di controllo (90%) della società ducale. In meno di un anno la cifra versata ha già raggiunto i 100 milioni. I primi 70 milioni sono stati versati in estate per i riscatti di Inglese, Karamoh, Grassi, Pezzella, Sepe e Hernani. A gennaio, per finanziare la campagna di mercato, Krause ha messo sul piatto altri 15 milioni, più altri 20 pronti a determinate condizioni, quali la salvezza. 

Sui giornali, come il Corriere dello Sport, prima del derby d’Emilia, si leggeva della sfida che si sarebbe svolta sul campo del Tardini. Non sarebbero statie solo due squadre a scendere in campo, ma anche due strategie. L’all-in del Parma contro il progetto a lungo termine del Bologna, basato su investimenti nella prima squadra e, soprattuto, sul rafforzamento delle giovanili, da dove in futuro arriveranno gli innesti decisivi. 

Domenica sul campo abbiamo assistito alla schiacciante vittoria, senza possibilità di risposta, del progetto sapientemente messo in atto da Saputo. Una vittoria non sul campo, ma dietro le scrivanie. La vittoria di un’idea che puntava dal primo giorno, punta, e punterà, al raggiungimento dell’Europa. Obiettivo che non arriverà oggi, e forse neanche domani, ma che quando verrà portato a termine riporterà il Bologna ad essere “lo Squadrone che tremare il Mondo fa“. 

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