Bologna FC
Kristiansen si presenta: “Qui a Bologna penso che potremo migliorare tutti insieme”
Victor Kristiansen si era già presentato al Dall’Ara nell’ottima prestazione contro il Cagliari, servendo l’assist per il gol del pareggio siglato da Joshua Zirkzee e mettendo lo zampino nel gol vittoria di Fabbian. Nella giornata di oggi il terzino danese si è presentato anche in conferenza stampa, di seguito le sue sue parole.
Marco Di Vaio: “Victor era la nostra prima scelta per sostituire Hickey lo scorso anno, lo siamo andati a vedere parecchie volte perché aveva la caratteristiche giuste, per età e potenziale per sostituire un giocatore importante com’era Aaron in quel momento. Poi è arrivata la Premier con il Leicester ed è stato difficile entrare in quella trattativa, quest’anno dopo la retrocessione del Leicester abbiamo iniziato, da giugno, a chiedere informazioni per capire la situazione, prima del cambio dell’allenatore non erano intenzionati a darlo via poi con il cambio hanno aperto a questa formula di un prestito con un diritto importante. Da lì abbiamo iniziato una trattativa importante con il ragazzo, che ha trovato il progetto interessante, grazie anche all’allenatore, si è sentito subito all’interno del progetto. Poi con il club di appartenenza la trattativa è stata un po’ più lunga, è stata una di quelle trattative importanti di quest’estate e grazie all’aiuto del ragazzo che ha mantenuto il Bologna al centro delle sue idee siamo riusciti a portarlo a casa nell’ultima settimana di mercato, nonostante avessimo un accordo con lui da più tempo, siamo quindi contenti di questa operazione, ci darà sicuramente una grande mano”.
Cosa ti ha convinto a lasciare il calcio inglese e ti aspettavi di essere così incisivo da subito? “Il motivo per cui sono andato via dal Leicester è che con il cambio di allenatore volevano passare alla difesa a tre, mi hanno chiesto di giocare dietro ma io sono un terzino e volevo continuare a giocare lì per essere me stesso. Così è arrivato il Bologna che con il sistema a quattro mi permetteva di giocare dove sto meglio, oltre ad essere una grande squadra con un grande progetto che mi ha convinto. La prima partita è stata ottima, l’impatto con lo stadio mi è piaciuto ma sopratutto la cosa importante è che abbiamo vinto e sono contento di aver giocato bene”.
La figura di Thiago Motta è stata decisiva nella scelta? “Durante la trattativa ci siamo sentiti con lo staff, tra cui il mister che è stato un motivo per il quale venire qua, penso che con i suoi insegnamenti posso diventare un terzino di grande livello mondiale, ho buonissime sensazioni, quando senti fiducia è sempre una buona cosa”.
Chi ti ha impressionato maggiormente negli allenamenti? “Penso che abbiamo veramente una buona squadra, non voglio dirti uno o due giocatori, la cosa che mi è piaciuta di più riguarda lo spirito e il modo di giocare la partita, e stare in campo”.
La scelta della Serie A è anche in funzione del percorso in nazionale? “Penso che per ogni giocatore le nazionale sia il massimo risultato possibile, voglio mantenere il posto in nazionale e rimanendo come centrale al Leicester probabilmente non ci sarei riuscito, Bologna è un opportunità per dare il meglio da terzino ed essere me stesso, la mia priorità è il Bologna e giocando bene so che la nazionale sarà una conseguenza”.
Avete già capito dove può arrivare questa squadra? “Nella scorsa stagione è arrivata la miglior posizione in classifica degli ultimi vent’anni, l’idea è quindi di arrivare alla fine partita per partita cercando di fare ancor meglio”.
Senti di poter fare, in emergenza, il centrale a quattro? “Penso di poter giocare in diverse posizioni e sono pronto a migliorarmi, essere flessibile, penso quindi di poter giocare in diverse posizioni.
Hai un idolo? “Ne ho due, i miei genitori”
Qualcosa sulla tua storia in Danimarca? “Ho iniziato a giocare a calcio quando avevo quattro anni, mio padre mi ha messo la palla tra i piedi e mi sono subito innamorato, per sedici anni ho voto la fortuna di giocare nel Copenaghen e sono stato molto felice di fare le giovanili lì, questo mi ha permesso di diventare un professionista e giocare per la mia nazionale”.
Hai parlato con qualcuno che già conosceva la Serie A prima? “Ho parlato con Maresca di Bologna che mi ha dato un po’ di consigli, ho parlato anche con Skov Olsen che mi ha dato consigli anche su posti in cui poter vivere la città”.
Dove ti senti forte e cosa pensi di dover migliorare? “Penso che la mia peculiarità migliore sia l’intelligenza sul campo, una buona corsa e la capacità di andare al cross, ho però solo vent’anni quindi sono tante le cose in cui devo migliorare e penso che qua insieme potremo migliorare tanto”.
Puoi descriverci i tuoi primi otto mesi fuori dal tuo paese? “Non è stato semplice, quando sono arrivato al Leicester la squadra non era in una buona posizione e abbiamo dovuto lottare per una salvezza che non è arrivata. L’opportunità di giocare in Premier sentivo di doverla cogliere, ho imparato tantissimo e penso di essere un giocatore più forte ora.
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